Post n°6 pubblicato il 22 Giugno 2011 da Simpaty.41
E' un amico che non ho mai avuto il piacere di incontrare, sarebbe l'amante che non ho mai avuto il piacere di avere. Se lo incontrassi, se lo conoscessi, una volta soltanto nella mia vita, basterebbe a comprenderne l'importanza. Avrebbe il viso della persona matura, sarebbe grande come il mare, blu come l'oceano al Polo. Avrebbe i capelli setosi e le mani di vento. Sarebbe dolce e appassionato, sarebbe sensuale. Ci farei l'Amore solo guardandolo. Lo terrei stretto perchè non vorrei se ne andasse. Il Signor Silenzio reppresenterebbe la mia parte migliore, quella che non è mai uscita. Sarebbe la Confidenza mai fatta, il Segreto mai detto. Sarebbe la mia Compagnia, davanti a lui il Tempo proverebbe imbarazzo e si allontanerebbe con tutta la sua ciurma fatta di Ma e di Però. Dormirei al suo fianco, ne vedrei gli occhi risuonare come una melodia di Schubert tra le fronde degli alberi. Mi lascerei sfiorare dalle sue mani perfette, sulle quali scorrono vene gonfie di dolcezza e miele. Ma la mia anima è figlia di un vento del Sud, che respira leggero e caldo. Il Signor Silenzio non lo incontrerò mai, perchè quando lui si avvicina, la mia mente lo allontana con tutti i suoi pensieri fatti di rumore, di risa, di battiti di mani. Il Signor Silenzio è nemico del battito del mio cuore. Finchè quest'ultimo batte nel mio petto, il Signor Silenzio, non verrà ad accarezzare i miei capelli. Non mi sfiorerà nemmeno con un dito. I suoi piedi non saliranno sul tappeto che ho preparato per lui. Non assaggerà la fragranza della mia pelle. Ma la notte in cui lo incontrerò, nasceranno fiori bianchi nel deserto delle anime.
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Post n°5 pubblicato il 21 Giugno 2011 da Simpaty.41
Calore... |
Post n°4 pubblicato il 02 Novembre 2010 da Simpaty.41
Noi, Noi, Noi, Scorre nell’anima un desiderio di comprensione… Siamo crateri sulle nuvole, Siamo come acqua nell’oceano che rincorre un sogno… Silenzi… Siamo Dei di noi stessi se abbiamo paura… Siamo cimiteri nascosti nell’ombra di una luce maestra.. Siamo tra la follia e il gaudio… Siamo aghi nelle nostre teste…iniettati da false regole e sporchi poteri… Siamo pezzi di puzzle…buttati negli stagni della nostra coscienza… |
Post n°3 pubblicato il 01 Novembre 2010 da Simpaty.41
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Post n°2 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da Simpaty.41
E' possibile valorizzare la donna come donna, oltre che come madre, moglie, lavoratrice, cittadina ecc.? Qui lo specifico della donna dovrebbe avere una connotazione metafisica, poiché non ha senso pensare che dall'uguaglianza dei diritti possa scaturire una cultura al femminile.L'uguaglianza giuridica può contribuire al formarsi di questa cultura, ma non può determinarla. Il processo è speculativo ed esso deve riflettere un'esigenza ontologica di fondo, essenziale.Non può esistere qualcosa che possa impedire alla donna di essere donna: bisognerebbe distruggere l'intero genere umano. Può esistere qualcosa che possa impedirle d'essere madre, moglie, lavoratrice, cittadina..., ma l'essere-donna è costitutivo della natura femminile, che a sua volta fa parte della natura umana.La donna dovrebbe avere coscienza di questa sua diversità-originalità anche dopo aver ottenuto asili-nido, buoni contratti di lavoro, promozioni e carriere.Essere-donna infatti significa esserlo sempre, anche quando non si è o non si è più madre, moglie, lavoratrice... L'essere lavoratrice o cittadina non aiuta la donna a sentirsi diversa dall'uomo, come la natura stessa le impone.Il problema quindi non è solo quello di salvaguardare i diritti acquisiti delle donne, di non creare discriminazioni sessiste, ma anche quello di tutelare questa particolare "ricchezza", di cui gli uomini si rendono scarsamente conto, e in forza della quale le donne dovrebbero rivendicare maggiori prerogative e opportunità.Una donna non solo deve pretendere d'essere considerata uguale all'uomo (per avere gli stessi diritti), ma può pretendere d'essere considerata anche diversa dall'uomo, per poter usufruire di quei particolari diritti che suppliscono allo svantaggio determinato dalla sua costituzione fisica. In tal senso, il principio che afferma: "A uguale lavoro, uguale salario", se poteva andar bene quando le donne, "a uguale lavoro", percepivano un salario inferiore a quello degli uomini, oggi potrebbe avere un qualche valore solo nell'ambito di un medesimo sesso.Infatti, là dove i sessi interagiscono, sarebbe meglio sostituirlo con un principio ancora più democratico: "A uguale lavoro, maggiore salario alla donna".Dal canto loro le donne non dovrebbero vedere in questo principio un modo subdolo, larvato, di evidenziare negativamente la differenza fisica dei sessi. La differenza esiste, non l'ha inventata l'uomo, e pretendere che non se ne tenga conto, al fine di dimostrare che la "perfetta uguaglianza" è possibile, significa fare un favore all'uomo. L'uguaglianza, certo, è possibile, ma lo è soprattutto se si valorizza positivamente la diversità. |
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