Momenti

Attenti al bagnante.


Per fortuna la nostra casa, come già vi ho detto, non ci vede obbligati a scendere in spiaggia per gustarci il mare. Stiamo tutti ben defilati nei fine settimana e il giorno di ferragosto più che mai. Ci appartiene un piccolissimo pezzetto di spiaggia, veramente molto piccolo, che dobbiamo sempre difendere con i denti dalla massa di bagnanti arroganti che se ne infischiano del cartello proprietà privata e travalicano beatamente dove non dovrebbero. Si può sempre discutere con le persone? No. Ergo lasciamo fare purchè tutto avvenga nella norma e nel civile rispetto. Da anni ormai mi diverto a osservare le truppe di bagnanti ferragostani che corrono verso questo miraggio di spiaggetta con borse frigo enormi, sdraiette e ombrelloni per crearsi un piccolo accampamento di libagioni fino a sera. Qualcuno che è diventato un habituè del posto, addirittura arriva all'alba pur di non farsi fregare da nuovi avventori e difende quel piccolo pezzetto di sabbia con i denti e con qualche bugia: "Mbè che voi. Er proprietario è n'amico mio e quanno nun ce sta lui ce sto io. Se semo capiti?" E' divertente a volte, di prima mattina, svegliarsi e affacciarsi per gustarsi queste schermaglie.I miei genitori sono sempre stati clementi, fin da quando noi eravamo tutti bambini, e il sabato e la domenica lasciavano campo libero alle persone. Il loro pensiero era di lasciarli fare perchè erano persone meno fortunate di noi. Non era un pensiero di superiorità, di ricchezza: non siamo per niente ricchi. La nostra è una vecchia casa ereditata da generazioni, una casa che manteniamo a fatica tutti insieme in manutenzione e gestione ordinaria. Avrebbe bisogno di moltissimi lavori importanti ma per ora non ci sono le possibilità. Dicevo, il pensiero dei miei genitori è sempre stato questo e quindi con alcuni degli avventori domenicali siamo diventati persino amici tanto che buona parte di loro ricambiano la gentilezza offrendoci qualche assaggio dei loro piatti superlativi e ci capita anche di ritrovarli in città. Loro non sanno che la spiaggetta ci appartiene e noi glielo lasciamo credere. Tutto sommato sono brave persone e quando a sera se ne vanno lasciano mediamente pulito.Dalla terrazza invece riusciamo ad osservare cosa succede appena appena più in là, al confine con un pezzo di spiaggia libera. Branchi di umani all'assalto della spiaggia. Uomini e donne pallidi e sudati che arrancano sulla sabbia mattutina con il peso dei loro bagagli. Gli stessi che poi a sera vedi tornare indietro sfatti e spesso arrossati dal troppo sole. Famiglie intere affogati tra gli odori delle creme abbronzanti e delle varie cibarie che si accontentano di una giornata al mare iniziando con il rito della buca per l'ombrellone. Discussioni tra esperti della buca veramente esilaranti. Consigli elargiti a destra e manca senza nemmeno essere richiesti. "Se nun fai così te vola."Schiamazzi in romanesco da cui non riesci a difenderti se non con i tappi alle orecchie. Bambini obesi che appena usciti dall'acqua, che già alle 9,30 del mattino agguantano enormi panini con la cotoletta o con la frittatona "Magna bello de nonna che te sei fatto er bagno a mare e se sa che il mare stanca". Uno spaccato di Italia e di italiani sempre più numeroso. Da una decina d'anni a questa parte il litorale romano è preso d'assalto in numero sempre maggiore. Sono cresciuti i pendolari delle giornate al mare perchè non ci si può più permettere gli alberghi, le pensioni o le case in affitto.I più benestanti si cercano il posto negli stabilimenti balneari; più che altro sono comitive di giovani ma la maggior parte delle famiglie si cerca uno spazio vitale nel pezzo di spiaggia libera che diventa sempre meno sufficiente.Pranzi di lasagne e riso, polpette e polpettoni, cotolette e pollo fritto in barba al colesterolo. Pomeriggi di sonno e di partite a carte. Merende di angurie e meloni. Al tramonto la fine degli avanzi del pranzo e poi via. Smontano il tutto e stancamente si avviano alle macchine parcheggiate dove capita, con il parabrezza rigorosamente riparato da tutto un pò. Le signore sono tutte un pò sfatte nei capelli e negli abiti e prima di salire in macchina cercano di darsi un contegno sistemando le chiome e i costumi di ogni forma e stampa. Devo dire che quest'anno la fa da padrona lo stile animalier.Poi tocca ai bambini "A zozzo, ma guarda come te sei combinato. T'avevo detto de non bagnatte più. E mo chi lo sente tu padre che je lasci la sabbia dappertutto nella machina". Asciugamano in mano, sferzata sui piccoli piedini, asciugatura sommaria dei corpicini bagnati disubbidienti e poi finalmente si sale in macchina. La giornata è finita, si torna a casa, felici così.Noi italiani siamo questo, siamo belli così, quando per un giorno dimentichiamo i problemi e ci spanciamo dalle risate. Ruspanti e soddisfatti.Anche oggi non è stato diverso. Moltissime persone su queste spiagge. Neanche la crisi ferma il ferragosto ed è bello che sia così.