Momenti

Le nostre gabbie.


Quest'anno Irene si è portata con sè un uccellino. Le sta venendo la passione per gli animali e siccome mia cognata non vuole per casa nè cani nè gatti, sono scesi ad un compromesso optando per un piccolo uccellino coloratissimo. Mi fa pena quel poverino rinchiuso in quelle sbarrette ma la piccola lo cura con tanto amore e con manine operose. Tra un bagno e l'altro (se lo porta ovunque persino in spiaggia) l'uccellino è il suo primo pensiero appena sveglia e l'ultimo prima di coricarsi. Le passerà anche se per ora non sembra un gioco nuovo: vuole proprio bene a quell'uccellino. Quella gabbietta più la guardo e più mi fa pensare a  tutte le volte che ho sentito dire da chi sostiene di sentirsi in gabbia: non posso farlo. Quante vite sono state rovinate dalla falsa convinzione di non poter cambiare. A volte ci si ritrova vittime di una vita che non ci piace con la conseguenza appunto di sentirsi in gabbia; vuoi delle scelte sbagliate, vuoi delle pressioni sociali o delle circostanze avverse vuoi una relazione sbagliata o un lavoro che non ci soddisfa, un'intera esistenza si trasforma in qualcosa che ci fa sentire in gabbia. E allora ognuno reagisce come può; c'è chi si ammala di depressione, chi ha attacchi di panico, chi mangia di continuo, chi beve. Eppure, oltre la nostra immediata percezione del sentirsi in gabbia, esiste sempre una scelta. La chiave della nostra gabbia, è sempre nella nostra mente. Il vero problema per chi si sente in gabbia è che, nella maggior parte dei casi, la scelta di uscire da una determinata situazione o di cambiare quello che di noi non ci piace, fa terribilmente paura. Le situazioni in cui ci si può sentire in gabbia sono molte e di diversa tipologia: ci sono donne infelici che non hanno il coraggio di lasciare il loro compagno perché magari tutti si aspettano un matrimonio. Ci sono persone che si autodistruggono per via dell'invidia o della rabbia ma si giustificano pensando che faccia parte del loro carattere e che questo non possa mai essere cambiato. Ci sono uomini che a causa del continuo sentirsi in gabbia sviluppano malattie per lo stress ma non sono mai sfiorati dall'idea di stravolgere la loro situazione. Ma chi abbiamo paura di deludere quando sacrifichiamo la nostra serenità per evitare un cambiamento? Pensiamo davvero che la scelta migliore per non deludere familiari, amici e fidanzati sia quella di continuare a sentirsi in gabbia anche quando dentro stiamo morendo lentamente? No. Siamo esseri troppo speciali per sprecare la nostra vita e le nostre potenzialità in una vita che non ci piace e che ci fa sentire in gabbia! Se in questo momento ci ritroviamo in gabbia, di qualunque genere essa sia, ricordiamoci di frugare bene nelle nostre tasche; la chiave per uscire è là dentro, da qualche parte.Proverò  a convincere Irene ad aprire quella gabbietta. Cercherò di farle capire che la libertà non si toglie a nessun essere vivente, che non si trattiene nessuno contro la propria volontà e che restituire la libertà a chi è nato per volare è un grande gesto d'amore. Può darsi che il suo uccellino, davanti alla libertà, non saprà che fare e avrà paura di volare ma il suo istinto lo guiderà piano piano a riappropriarsi della sua libertà. Non sarà semplice convincere di questo una bambina piccola ma dopo so che proverà felicità nel veder volare quell'uccellino libero nel suo mondo; dovranno però essere  le sue manine ad aprire da sole quella piccola grata.