Momenti

Una giornta ni.


Ce l'abbiamo fatta. Irene oggi ha aperto la gabbietta. Il piccolo volatile dopo qualche attimo di esitazione è volato via.E dopo una giornata no c'è una giornata ni. Pensieri che si accavallano sull'accaduto. Saluti e musi, ammiccamenti e brontolii di quando le cose non sono risolte a dovere. Se i litigi sono tanto naturali quanto comuni in ogni relazione umana, che sia di natura amorosa, di amicizia, parentale, meno naturale e meno ovvio è il momento delle scuse.Eppure, ogni conflitto si può dire chiuso solo quando chi ha sbagliato dimostra vero pentimento, e soprattutto lo sa ammettere.Pensateci: quante volte capita che un dettaglio, un piccolo errore di percorso, si trasformi da un nonnulla ad una grande, enorme, questione di principio?Quante volte ci fa arrabbiare da morire non tanto il fatto in sé, quanto l'incapacità dell'altro di riconoscere l'errore e chiedere scusa?Spesso ci si intestardisce, ci si impunta solo perché si esige un "mi dispiace" e sembra che costi così poco da non capire perché non riusciamo ad ottenerlo!E invece no, per alcuni è davvero difficilissimo ammettere un errore!Se parliamo di conflitti e perdono, possiamo raggruppare tre tipi di persone:Quelli che riconoscono i propri sbagli.Quelli che non vedono mai il proprio errore, a meno che non gli venga sbattuto in faccia.Quelli che, pur sapendo di essere in torto, non riescono a chiedere scusa.Il fatto è che scusarsi viene interpretato troppo sovente come un atto di sottomissione, di debolezza.Si teme di dimostrarsi subordinati, e quindi si continua per la propria strada, veloci come un treno, pur di non cedere all'umiliazione di aver torto.Ma in realtà, è l'esatto contrario!La capacità di auto-analizzarsi, di riconoscere i propri sbagli e infine di saper chiedere perdono alla persona offesa, è un atto di grandissima maturità!