Per mettere Ordine

stranieri come noi


La camera d'albergo era ben arredata e io stanca per il lungo viaggio non vedevo l'ora di farmi un bagno. Mi spogliai completamente ed entrai in quel mare artificiale. Una musica dolce mi avvolse e non potei far altro che abbandonarmici. Resistetti senza morirne a quel triste soffocamento e poi risalì, respirai e spruzzai acqua dappertutto. Iniziò a piovere, uscì dalla vasca e aprì la finestra: un cielo grigio, un accendino rosso, una sigaretta e poi i passanti, gli ombrelli e qualche barbone. Tu dall'altra parte seduto e nudo.  (schiena bianca, braccia traspareti, viso concentrato, polsi piatti, mani frenetiche.)Immobile lasciai la sigaretta consumarsi e quando si spense tra le mie dita, sentì il bisogno di sdraiarmi. Chiusi occhi, braccia e gambe, rinchiusa nel mio nido ancora t'immaginavo e ti vedevo davanti a me. Un dolce soffio di bocca sfiorò la mia, un venticello di fine estate scosse i capelli bagnati e rovinati. M'addormentai cullata così, mi risvegliai che avevo fame. Andai al ristorante e lì c'eri anche tu. Faticai a riconoscerti vestito e profumato, per me sapevi solo di acqua frizzante. Mi sedetti al tavolo di fronte al tuo e ti fissai, mi fissasti. Ed infine quel bacio tra gli estranei, noi due stranieri, intrusi all'interno di un mondo pieno di limiti.