Per mettere Ordine

IO


Sono il mio passato. Non il presente, mai. A volte il futuro, ipotetico. Sono la gente che ho incontrato, la loro gestualità, alcune loro parole pescate a caso e assemblate. Sono i miei nonni e i miei genitori e la loro incapacità di essere genitori, quella che hanno tutti. Sono occhi e quello che vedo negli specchi. Sono la deformazione del mio corpo, quando distesa sul letto al buio, sento la testa come un palloncino che si gonfia e sgonfia. Sono quelle leggere pieghe quando qualcuno distende le labbra per sorridermi. Sono musica quando ballo. Sono i film che visto, i libri che ho letto, terribilmente ignorante. Sono i sogni che non mi ricordo e quelli ricorrenti. Sono quello mangio e quello che vomito. Sono l'unica che mi possa amare.