Creato da ladebbyangel il 03/12/2007

Da Me

..tocca a Me

 

 

viso

Post n°314 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Viso. E con la faccia pulita cammini per strada mangiando una mela coi libri di scuola..poco male se al posto della mela, c’è un pezzo minuscolo di crescente con il salamino, perché oggi ho poca fame. La mia pancia grida febbre, e io faccio finta di non sentirla. Viso pulito, post estetista. Perché quant’è bello quando t massaggiano il viso e t sembra quasi d sollevarti dal lettino, per mettere le ali ed uscire dai pensieri.

Viso, cheppoi perché uscire dai pensieri. Oggi sono bei pensieri, nonostante in ufficio ci si mettano alla grande per farmeli passare. Ho i bei pensieri oggi, ho quei pensieri che pensi e sorridi.

Sorridi.

Sorrido.

Un viso tra le mani. Che come dicono i libri, prese il suo viso tra le mani. Non è facile eh, appoggiare il viso su un paio d mani, percepirne una carezza, e avere la certezza che è esattamente lì, e in nessun altro posto che vorrei essere.

Viso, il mio, quello che ho visto per tanti giorni con gli occhi gonfi e le occhiaie rosse, quelle che neanche con 2 dita d fondotinta puoi nascondere.

Viso, io arrossisco, nei momenti in cui meno me lo aspetto. Arrossisco per un complimento, o quando dico una bugia.

Ci sono visi che vedo e verso cui non riesco a mentire. Visi che m ispirano una carezza o un bacio.

Il viso del mio occhioni blu, che si spalanca in un sorriso che diventa a catena.

Viso, il mio, su cui tanti hanno aspettato un sorriso che è un po’ mancato, o come diceva qualcuno, non era limpido come sempre.

Viso, quello che nascondo per far si che non si legga ciò che io stesssa ho difficoltà a capire.

Viso, quello che guardo e su cui vedo tutte le mie lotte e i miei attimi insonni, come li chiamo io, quelli che fai fatica a dormirci su.

Viso, il mio, dopo una notte al lavoro, che non vedi l ora d alzarti perché chissà il giorno dopo è anche meglio di quello prima, se questo è possibile.

Viso, uno specchio dell’ anima, perché a me, basta guardarmi.

E se mi guardi oggi, vedi solo sorrisi.

 
 
 

Bologna

Post n°313 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Bologna. La mia Bologna.

La mia vita, la mia città. Ogni volta che parto, non vedo l ora di partire. Ogni volta che torno, non vedo l ora di tornare.

Bologna. Ho avuto occasione di viaggiare tanto, anche se per me mai abbastanza, ma mai mai ho trovato un posto bello come la mia Bologna.

Bologna. Ogni mattina, ogni pomeriggio, superando il Nettuno gli mando un bacio, e a volte mi sembra che mi sorrida, a volte mi sembra che mi guardi arrabbiato.

Bologna, lasciata in mano a chi di Bologna non ne sa proprio niente. Che non sa cosa vuol dire salire i gradini che portano a San Luca, che non conosce l angolazione esatta per vederla perfetta da lassù. Che non conosce il parcheggio dove una volta andavano le coppiette per farsi i fatti loro.

Bologna. A chi non sa trovare le frecce piantata lassù in Strada Maggiore.

Bologna, la mia. Per chi non sa cosa significa sedersi sotto al nettuno e guardare la gente che passa, le ragazzine troppo donne e i vecchi troppo soli.

Bologna, per chi non ha mai sentito il musicista con il cagnozzo che da anni suona sotto il portico di Via Indipendenza.

Bologna, per chi non ha mai mangiato una pizza da Altero, per chi non ha mai comprato qualcosa in Piazzola, quando ancora la Piazzola non parlava solo cinese ed arabo.

Bologna, per chi ricorda la gente che prendeva il sole in riva al Reno, mentre oggi vede solo baracche tirate giù ogni 3 per due, abitate da strani personaggi.

Bologna, per chi sa dove andare a mangiare i tortellini buoni, con il bollito, le lasagne, la salsa, le tagliatelle al ragù.

Bologna, la mia, dove aspetti carnevale per mangiare le sfrappole piene di zucchero a velo, che finisce dappertutto.

Bologna mia, ‘al mi furner’ quella dove vai a mangiare la crescente calda dopo una notte d baldoria.

Bologna, le 2 torri, meravigliose sotto Natale, illuminate e splendide, a significare che se vuoi, lassù ci puoi arrivare.

Bologna, Piazza Maggiore, imponente e bellissima la sera, illuminata, dove anche chi non vuole, percepisce un senso d immenso.

Bologna, con i suoi universitari, dove si fa tanta cosi tanta fatica a lasciarla, perché Bologna è gentile, accogliente, un po’ casinara.

Bologna, i Giardini Margherita. Quelli che i bolognesi proprio non mollano alla gentaglia che vorrebbe appropriarsene. Bamibni che giocano, cani che corrono, fin alle sere d estate, quando si popolano della gente della notte.

Bologna, la mia baracca dei gelati, che quando è aperta vuol dire bella stagione.

Bologna è una meraviglia, l ottava, la nona.

Bologna il mio centro dell’Universo.

  

 
 
 

fiore

Post n°312 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da ladebbyangel
Foto di ladebbyangel

Fiore. Se qualcuno ruba un fiore per te..sotto sotto c è un ladro. M ha sempre fatto ridere questa cosa. E m ha fatto venire in mente tutte le cretinate che mi scrivevo sul diario d scuola. Praticamente servivano 2 zaini, uno per i libri e uno per il diario, che praticamente a metà anno raggiungeva proporzioni indecenti. Cartoline,pensierini, foto, preceduti da frasi fantastiche…siamo 2 angeli con una sola ala..per volare dobbiamo stare abbracciati..maròòòò che diabete. Insomma dall avvento della smemo 16 mesi poi, ancor più spazio per i pensieri, e i compiti erano relegati ad un angolo minuscolo in fondo alla pagina, destinati ad essere dimenticati. Li conservo ancora, li conserverò sempre. Come gli zaini invicta su cui son scritti nomi d persone che manco mi ricordo.

Fiore. Un fiore in bocca..può servire..non ci giurerei.. non c è bisogno che dica altro. Una delle canzoni più belle, che sento più mia. Una delle poesie migliori dei nostri tempi. In cosa credi, cosa sogni. Tutta me insomma. Incisa su un cd, riconosciuta ai primi accordi, perché una delle meraviglie della vita, sono i momenti legati alle canzoni.

Fiore. Fioretto. Quello che ogni anno nonnacchia fa alla Madonnina. Per tutto il mese d maggio, ogni giorno raccoglie un fiore nuovo, da mettere davanti all’immaginetta. Di una tenerezza disarmante. Mi ricorda il mese d maggio dopo la sua rinascita, in macchina a cercare io e lei un fiorino nuovo, io a raccoglierlo, il suo sguardo che s illumina nel riconoscere che quello nel bicchierino ancora mancava.

Fiore. Fiore di campo però. Prati infiniti d margherite e fiorini azzurri, cosi piccoli e bellissimi, braccialetti fatti d margherite a scuola, sedute sull’ erba, quando il mondo sembrava tutto li. I fiori violetti, quelli che hanno il sapore dolciastro. Fiori fatti di ali, quelli che soffi e volano via, e qualcuno li scambia per la fortuna.

Fiore, San Valentino. Festa stupida e inutile. Se ami qualcuno, puoi dimostrarglielo tutto l anno, o un giorno diverso, o è roba scontata. Però. Però. Ricordo un san valentino, un campanello, una rosa, una frase. Roba di secoli fa. Un’emozione indescrivibile, fatta di rischio, di gioia, di aspettativa. Fatta d una donna che sarebbe cresciuta ancora, e ancora.

Fiore, un bouquet. Quello preso al matrimonio di mia sorella. M ha mirata con il lanternino, presa in pieno. Nn ho neanche alzato le mani, m è volato tra le braccia. Porca d una vacca. Che ricordo stupendo, quant era bella..quanto. quanto era felice. E il mese dopo-le donne della famiglia sono 3, un bouquet uguale identico recapitato alla mamma, per averne uno ognuna, per ricordarci quanto siamo forti, quanto siamo unite.

Fiore. Una canzone, un prato. Un fiore resiste al tempo, se lasciato dove nasce, o se appassisce poi rinasce. Mi ricorda qualcuno J

Buon w end, Meraviglie

 
 
 

muratore

Post n°311 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Muratore. Oh che strana parola. Muratore.

Allora, muratore. Mi viene in mente un fischio. Passa una bella donna e un muratore fischia.

A me piace quando mi fischiano, non dovrei dirlo?dai che è una discreta soddisfazione.

Muratore. Un lavoro che nessuno vuole più fare. Io nella prossima vita farò l idraulico, il ciabattino, il muratore. Uno d quei lavori che ti fai un mazzo tanto, ma sai che soddisfazione dopo. Mica come qui, che non so ancora d che morte devo morire, ma nel dubbio faccio 800 ore di straordinario al giorno. E alla fine? Chi vende chi affitta. Io nel dubbio mi fondo la testa. Pirlissima!

Muratore. Quelli che ho avuto in ufficio fino a settimana scorsa, che ho odiato per ore, mentre gridavo al telefono per farmi sentire da chi era dall altra parte. Martello pneumatico conficcato nel cervello. Ma un pensiero m è passato per la testa. Io questi ce li ho qui una settimana nella vita, toh, 2, e invece loro con quel bordello infernale ci vivono. Ci campano.

E allora mi chiedo. Dopo che uno è stato tutto il giorno con un inferno cosi piantato nei timpani, dove diamine trova la forza e il coraggio d entrare in casa sorridere alla moglie, giocare con i figli? Cioè, esistono i muratori sposati?

Beh, perché in caso contrario, allora io vado a fare il muratore, cosi nonni e parentame vario non perderanno più tempo a chiedermi- matequandotsposiiiii???? Stufa io ormai d rispondere matequandotfaiifattituoichecampiineternooooo??

Il muratore pure, bisogna saperlo fare. Che cacchio di responsabilità, mettere uno sopra l'altro i mattoni che un giorno diventeranno il nido di qualcuno.

Chissà che faccia aveva il muratore che ha fatto casa mia? Chissà se pensava che io c avrei dentro vissuto, amato,pianto,cucinato,ospitato il mondo,riso fin alle lacrime?

Io da grande voglio fare il muratore.

Muratore. Chi fa i muri. Quindi io un po’ muratore, già lo sono J

 

 
 
 

Vino!

Post n°310 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Vino vino vino.

Chi beve il vino prima della minestra, vede il dottore dalla finestra. Altra fantastica sparata della bis, ogni volta che lo zio le dice ‘mamma hai bevuto troppo!’ che io mi chiedo. Dopo averla vista prendere 2 pastiglioni e buttarci giù una secca di pignoletto. C ha 95 anni. Ha visto 2 guerre. È stata a digiuno per giorni, ha probabilmente mangiato roba improponibile. E guarda che è un fiore boia d un cane, mica con le gastriti d oggi per un nonnulla, un indigestione. Da quando conosco la bis- cosa non le ho visto mangiare-mai un disturbo allo stomaco. Vogliamo lasciarla vivere? Grazie.

Pane al pane vino al vino. E diamo a cesare ciò che è di cesare. Alla deb no che sta bene senza. Insomma, quando una cosa è mia, è mia e basta. miamiamia. tanto vero che, compro la macchina 8 anni fa scapicollandomi tra lavori d giorno e d notte, e la mia macchina quando mi serve la devo chiedere una settimana prima. Bontà, ecco una delle prossime parole da analizzare (seguirà, fessa)

Marcellino pane e vino. Miodddddio. Che film triste. da taglio d giugulare. Mio padre tenta di propinarmelo ogni Natale (insieme con la prima visione (!!!!) del piccolo principe) ma porca d una vacca, è talmente tristissimo, talmente angosciante che lo elimino-psicologicamente -non mi ricordo come inizia, come procede come finisce. O me lo ricordo ma non c voglio pensare, benedetto Marcellino.

Brisighella. Aaaaaaah Brisighella. Manu, Brisighella. Tra i ricordi custoditi nel cuore (quello che ricordo). Il più vivo è un ritorno da Brisighella a marina di Ravenna, sotto il diluvio universale, ferme sotto al cavalcavia sperando che smettesse. E al ritorno in campeggio, piede (mio o tuo?) piantato dentro al vasino d un bambino, che galleggiava da una tenda all altra. La rocca di Brisighella. I gradini infiniti per arrivare su.

Ombralonga. Inaugurazione della debby questa domenica. Pare che all ingresso diano un bicchiere da temere appeso al collo perennemente. Ho già paurissima. Si parte in treno e si torna in treno. La mia preoccupazione più grande è al ritorno non sbagliare autobus e finire chessò a Modena.

In vino veritas. alèèèèèè vero o falso? Vero o falso che quando si sbevacchia un po’ si dice più verità? Mhmh. Quasi quasi dico d si. O meglio, dirò che viene più facile affrontare magari qualche discorso difficile, qualche situazione. Senza dover arrivare ad inserire nella rubrica telefonica il numero verde alcolisti anonimi eh.

Vino. Prosecco. Una delle mie debolezze, devo ammetterlo. Il prosecco della cinta di quest estate…maròòò quanto era buono. Ne berrei dei litri, non fosse cheppoi comincio a camminare in punta d piedi…cosi dicono eh J

Vino, prima o poi farò un corso da sommelier. Cosi finalmente capirò che cacchiarola voglion dire tutti st intenditori a Gusto – saporefruttatoretrogustodivignadaltritempileggermenteacidulodaaccompagnareconfilettinoincrostainsalmì.

Parla ben come mangi! Ah mangia cosi?

Allora parla ben come bevi!!!

Io faccio cosi J

 
 
 

amicizia

Post n°309 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Amicizia chi trova un amico trova un tesoro. Ecco beh, tutta da vedere. Chi trova un amico trova anche: telefonate in piena notte in piena crisi isterica. e io dall altra parte che cerco la carta d identità per capire chi sono e come mi chiamo; urla grida e improperie. Ma anche. amori istantanei, a prima vista. Tipo, io e te ci siamo riconosciute. anche tu hai 90 anni dentro a 31? Sguardi e sorrisi che si portano nel cuore per sempre. e tanto, tanto, tanto altro. Quindi si. Chi trova un amico, trova un tesoro.

Amici mai. E vai subito si pesta. Amici mai, questo è sicuro. Perché un amico è qualcosa su cui puoi sempre contare, che non t tradisce o se lo fa è perché ne è costretto, da un brutto momento, da una brutta situazione, da un momentaneo etto di prosciutto sugli occhi. Amici mai, che incredibilmente continuo a sentire alla radio-tacci loro- manco fosse la hit del momento. Amici mai, perché sono appena scappata di corsa da casa mia, solo perché il mio stomaco mi dava di quelle botte, che manco dopo fagioli e cotiche. Fuga fuga rapida, perché io so cos è.

Io e te non possiamo essere amici. come odio sta frase. Se t dico che non c è trippa per gatti, cosa facciamo, buttiamo nel cesso un rapporto di ‘conoscenza’di tipo 5 anni, solo perché te vuoi qualcosa che io non ho nessuna intenzione di darti? Occhio bello, perché io a te ci tengo. E sarà cosi sempre. E sai cosa, t girerò intorno come uno squaletto -di quelli vegetariani eh- intorno e intorno, finche un giorno non t sentirò dire per sbaglio ‘ahhh sisi la debby la conosco, è una mia amica’.veh.

Amicizia.quella dimostratami dall estetista appena m ha visto le sopracciglia. Ha passato il quarto d ora seguente a dirmi parolacce gridando-chenessunoediconessunotocchimaipiùquestesopraccigliaall’infuoridimeeeee - . non so se ha passato più tempo con le pinzette o con le mani in testa per la disperazione.

Possiamo restare amici. Ma anche no. O cioè, anche si, perché no. Giusto l'altro giorno ho scoperto che il mio simpatico fidanzatino (oggi ex fidanzatone) dell’adolescenza dice in giro che sono una stronza. lui no eh. dopo avermi cornificata con l elenco telefonico del 93 in mano per non dimenticarsene neanche uno, la stronza sono io, perché dopo 98 volte che c eravam lasciati, sull ultima gli ho detto ‘ ho conosciuto un’altra persona’.e li grida e pianti isterici che son la donna della sua vita. benedizione infinita discesa dal cielo con ali bianche e aureola. Piccola parentesi. Quest’ altra persona, inchiotami con la frase ‘dai tuoi occhi sembra che la vita per te sia finita’ (orca eva, la vita finita a 20 anni perché mi son liberata di una ciste?mah) e io con l occhio sognante ho capito cos era l amore (!!!!!!) che m ha prontamente scaricata quando ingenuamente ho chiesto- ma la lascerai mai? Anni dopo ho capito che è una domanda inutile. La risposta è sempre e comunque no.

Anzi la risposta è che da quelli fidanzati (e…)ci sto a distanza di sicurezza che può andare dai 200 ai 700 kilometri, a seconda di quanta benzina ho nella Gina.

Amicizia, quella che ho scoperto già grande. Scambiata spesso per altro, ma questa è un’altra parola.

Amicizia, sentimento fondamentale oggi per la mia vita, sentimento senza cui oggi sarei perduta. Perché ho i miei amici, quelli che non m hanno mai lasciata, sempre sostenuta, sempre amata, sgridata, difesa,rispettata,voluta anche quando li spingevo via come la peste.

Anche quando ero simpatica come l osso nel pollo quando non te lo aspetti.

Anche quando sarebbe stato molto più facile scaricarmi che starmi ad ascoltare.

Anche quando blateravo frasi senza senso.

Anche quando mi vedevano andare nella fossa dei leoni, e tutto ciò che mi dicevano era che dovevo farlo da sola, ma loro sarebbero stati alla porta ad aspettarmi.

Anche quando ho avuto una paura fottuta di non essere mai più quella di prima.

Amicizia: tenere la me di prima stretta in un’abbracciatona, per restituirmela.

Amicizia, perché oggi sono io.

 
 
 

Oggi pane

Post n°308 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Ooh da oggi comincio un gioco. Perché a me giocare piace di brutto, ma ultimamente ho lasciato un po’ perdere. Un po’ correre. Un po’ andare. Cioè, quello che faccio io è. Lasciare un po’ perdere, correre, andare. Lasciare andare.

Allora, ecco il gioco. Ogni giorno posterò su una parola che m è rimasta per qualche motivo nella testa.

E per questo chiedo aiuto anche a Voi. Ditemi una parola, che per Voi vuol dire qualcosa, e il resto proverò a farlo io. Una parola eh, mica una parolaccia J

Allora, la parola che m è venuta in mente oggi, è: pane. Mica chiedetemi il perché, non lo so.

Allora pane. Mi viene in mente la bis sabato sera, che come al solito se n è mangiata di straforo un sano cestino, dicendo che un pane cosi mai lo aveva mangiato nella sua vita. Dura da credere, compiuti giusto sabato 95 anni.

Le ho regalato il talco alla lavanda e le saponette uguali. Un leasing. Risposta. Oh ma veh che mi lavo. Ecco nonna, giusto.

Pane. Chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane. Ogni tanto guardando le mie amiche ragiono di cuore e vedo fidanzati/mariti/figli con un occhio mieloso. Poi mi giro e m accorgo che la mia amica guarda me/single incallita con lo stesso identico occhio. E sorrido.

Pane. Da piccola mangiavo solo la mollica e nascondevo il resto. ovunque. cheppoi mi dimenticavo, mi alzavo da tavola e sembravo pollicino. Inutile dire che venivo sgamata. E la volta dopo dovevo mangiarlo tutto. Oggi quando mi faccio i panini, la prima cosa che tolgo è la mollica. Fa massa e mi toglie sapore ai 2 etti di mortadella che ci metto. Se c è qualcuno vicino a me, parte un  ‘si mangia anche quella!’

Responso: posso diventare grande finchè mi parere, ma c è sempre qualcuno pronto a rompermi le balle.

Pane. Pan bimbo. La prima grande scoperta di Formentera. Andate avanti a bambimbo, Philadelphia e salamino spalmabile qualcosa come 15 giorni. Insieme con Mykonos, le ferie che porterò di più nel cuore (insieme a chi era con me).

Pane. Pane tostato. Qualcuno prima o poi si deciderà a regalarmi il tostapane della kitty, che costa un botto e un mutuo, solo perché salta fuori la fetta con la facciona della kitty, mia eroina in infanzia, mia copertina in quei brutti giorni difficili che ho passato, mio portacellulare da quando un’amica tanto cara m ha allietato uno storto giovedi.

Pane. E a Voi, Chevvidice pane?

Muà

 

 
 
 

Post N° 307

Post n°307 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Scrive la sandra. Che fatica fare con poco!

Rispondo io. Pensa chi non c ha niente. Dice lei. Hai ragione come al solito tu!è come dire il martedi è già meglio del lunedi.

Risposta pensata. Ma è già venerdi, quindi.

Buongiorno. Ho scoperto un po’ di cose.

Che il brie è fetente, non si scioglie, si brucia direttamente.

Che il minipimer è una delle invenzioni più belle del mondo.

Che son permalosa come una biscia. Ma le bisce saran permalose? Biscia non mi piace. Le conosco le bisce e son viscide e io viscida proprio non sono.

Che mi son fatta di quelle risate di gusto su qualcosa su cui non c è una secchia da ridere.

Che son precaria nella vita, nel lavoro, e pure sui tacchi.

Che è uscito da 15 ore il singolo del mio biagio e io l ho sentito solo cantato da uno che chilloconosce.

Che qualcuno pensa che antipatica io sia ancora più carina.

Che stasera c è da farsi il mazzo perché siamo uno in meno.

Che adoro mettere i tappi giusti alle bottiglie giuste a fine serata.

Che so fare benissimo la salsa per i nachos.

Che domani la bis compie 95 anni, vuole un profumo-ma tipo Dior, l intenditrice, e io ho appena versato l assegno in banca e il bancomat m ha fatto il dito medio.

Che senza certe persone si vive meglio.

Che il tiramisù s attacca al muro in un attimo e si stacca in 2 ore-2spugne-mezzochanteclair.

Che c ho una roba allo stomaco che tento di ignorare ma vuol dire qualcosa (che non voglio sapere).

Che il mio capo non ha tempo per dirmi se sono disoccupata dal 30 novembre, o meno.

Che stamattina mi son svegliata pensando che guarda che le cose che ti dico non si amano.

Che un uomo che tradisce vien sgamato in 4 secondi.

Che per dirlo a chi di dovere devono ancora inventare le parole.

Che i miei colleghi son cisti sotto mentite spoglie umane.

Che voglio ridere acapulcoprimaspiaggiaasinistra perché me l han raccontato e mi fa ridere. (era prima o ultima?)

Che se james avesse avuto datanti me anziché taylor avrebbe detto uguale ‘t stai ingarbugliando’.

Buon w end a chi passa d qui.

 
 
 

Post N° 306

Post n°306 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da ladebbyangel

Un bel post incazzereccio, ecco quello che ci vuole per risistemare questo strano giovedi.

Dicesi giornata iniziata benino, dopo una gran bella serata. Quindi arrivo in ufficio, mi organizzo la giornata senza nessuno in ufficio causa corso, e mi accingo a scrivere il mio bel post allegro, dove inizio dicendo ma che gran bella giornata mi sento.

E delirio fu.

Telefono impazzito, capo che arriva non atteso e vuole e tutto e subito e bene e di più.

3 settimane con oggi.

Signora imputtanita non s è ben capito perché che mi urla nelle orecchie convinta di parlare con la collega.

3 settimane esatte.

Signorina che viene a ritirare non ho capito cosa con una grinta da paura, io che cerco la collega lei che risponde urlando che non devo disturbarla che è a un corso.

Grazie al piffero.

E cerca questo e quello. per un errore chiamo in Brasile. merda,come gliela spiego questa!

Telefono n. 4 linee che suonano contemporaneamente.

3 settimane giusto?

E il mio amichetto del cuore mi scrive. picchierei i colleghi.

E io rispondo. La mia lista è molto più lunga.

Tutti arrabbiati oggi, io cerco di calmare gli animi, al mio ci penso poi stasera davanti a tutti gli ingredienti e al mio nuovo minipimer che mi sfrego le mani al pensiero di produrre qualcosa di buono con le mie manine e il mio amichetto del cuore incazzereccio.

3 settimane, non pensarci mica eh.

Amici che tradiscono amiche.

Un regalo inaspettato e bellissimo.

Una parola gentile, anzi ben più di una.

Un’indagine che apparentemente farà male a qualcuno, ma in seguito si rivelerà la sua salvezza.

3 settimane.

E facciamo che soffio forte, via il nervoso, non voglio neanche una nuvola.

Già tre settimane, domani, un giorno in più.

Brava Deb.

 
 
 

Post N° 305

Post n°305 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da ladebbyangel

La verità, la verità, è che riconosco la felicità nelle cose minuscole. Vivo perennemente su un’altalena ed è per questo che ne metterò una nella mia casina piccina picciò. Per ricordarmi che stare su un’altalena è divertente, avanti e indietro avanti e indietro.

Sull altalena si è felici. Si gioca. Quelli come me ci vivono.

Un dondolo, che mi da un senso di serenità.

La stessa che provo nell ascoltare il mio Biagio mentre canta ‘e se tu guardi su sono le cose più belle a far brillare le stelle’.

La stessa che provo a sapere che stasera vedrò le mie amiche e avrò i loro sguardi, le loro parole, la loro complicità.

La stessa che provo nel sentire un sorriso di uno sconosciuto al di là del telefono solo perché sono stata gentile.

La stessa che provo nel sapere che prima o poi berrò una buona birra in buona compagnia.

La stessa che provo dopo essermi fatta acida, nel sapere che se non mi verrà rinnovare il contratto-sapendo che alla fine me la caverò come sempre.

La stessa che provo sapendo che i kilometri non pesano su un’amicizia.

La stessa che provo nel sapere che chi s è preoccupato per me ora è tranquillo.

La stessa che provo nel sapere che tutto quello che è successo mi fortificherà ancora di più.

La stessa che provo sapendo che nella mia forza, sulle mie spalle tutto ciò che c è, diventa lezione di vita.

La stessa che provo sapendo che gira che ti rigira, alla fine ci scappa sempre un sorriso.

 

 
 
 

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