La Donna Camel

Inseminator


È la letteratura che imita la vita oppure il contrario?Qualche tempo fa mi era capitato di trovarmi invischiata in una discussione sul fatto che i buoni libri nascono da altri libri, la tesi opposta era che sono le esperienze della vita che ispirano i buoni scrittori. Mettici dentro tutto, mettilo a frutto diceva Carver in una famosa poesia sulle piccole cose, ma anche tutto quello serve a uno scrittore è già successo nei primi vent'anni della sua vita, diceva Flannery O'Connor.Le cose che ci succedono tutti i giorni sono banali se prese così come sono, i punti di forza di una buona scrittura sono il taglio dell'inquadratura e l'accostamento originale che elevano il quotidiano a paradigma simbolico universale.Poi ci sono i grandi che si inventano situazioni straordinarie o surreali e tu ci credi anche se sai che non possono essere vere, magari sono iperboli di concetti semplici portati fino alle estreme conseguenze oppure desideri impossibili realizzati nella fantasia.Volevo riportare una citazione dal Valzer degli addii di Kundera ma non trovo più il volume, fa niente, te la dico come me la ricordo: c'era un dottore che lavorava in un centro termale, amico del protagonista, e gli raccontava come lui risolvesse il problema dell'infertilità nelle sue pazienti inseminandole con il proprio sperma. Le donne erano felici di diventare madri, i mariti ignari di essere la causa del problema erano felici pure loro e una generazione di bambini col nasone stava ripopolando la regione. Questa situazione assurda mi aveva fatto sorridere e non me la sono mai più dimenticata. Stamattina mi è tornata in mente perché ho visto questo articolo sul Corriere  e chi lo sa se Kundera si era inventato tutto oppure era venuto a saperlo in qualche modo: il dottor Wiesner è morto nel 1972 e il romanzo è uscito giusto l'anno dopo. Chissà come mai il Corriere ne parla solo oggi?