La Donna Camel

Il ritorno degli stuzzichini


Quando decido di quotare un pezzo di Guido Catalano, per l'imbarazzo della scelta va a finire che riporto tutta quanta la poesia: ci sono parole che è un delitto tagliare. e se le foglie fossero di cementoe il cielo fangose questo pavimentofosse insaponato di sapone profumatoper poterci danzarci suio e tuuno scivoloso tangomasiamo così lontani e così lontanie siamo così stupidi e lontanie siamo così paurosie presumiamo- ché siamo presuntuosi –di avere ancora temposolo perché viviamoe quando poiche io t’avessinon ti volessio quando tu m’amassipoi lo sappiamoche poi di metu ti stufassimami facessima ti facessima ci facessimofurbiun pocoche i tuoi capelli attorcicatisapevano di menta e mielee se solo questa nottefosse di gelatinae fossero di pollo gli astri luminosise si potessero pesare i baciingrassaingrassa un pocoche tanti baci quanto che tu pesiti corrisponderòper molti giorni forseper settimane o mesio annimagari tutte le nostre viteinterema che difficilema che difficile difficilissimo difficileEra un po' che non ti ricopiavo, Guido. Questa qui mi pare formidabile, ha qualcosa di diverso dal solito o forse no, forse sono io. Comunque mi piace. Una bella intervista a Dente, che è un musicista che mi piace, lo seguo da quando era un pulcino, l'ho sentito per la prima volta dal vivo al Magnolia una paccata di anni fa, faceva la spalla a uno che adesso nessuno si ricorda più chi è. Anche per Dente devo dire grazie a chi so io."Guarda, la cosa più difficile di oggi è riuscire a catturare l’attenzione della gente. La fruizione della musica è diventata velocissima. Tu mi dici “Ascoltati Tizio”, io vado su internet e lo ascolto. Se i primi trenta secondi del primo pezzo che ho trovato non mi piacciono, io dico “Tizio non mi piace”. Fine della storia. Questo vale soprattutto per le nuove generazioni. Devi colpirle nei primi trenta secondi, altrimenti sei fregato. Non per fare il vecchio, ma quando ero giovane io si andava nei negozi di dischi. Compravo un disco ed era un investimento, ci spendevo dei soldi, mi mettevo lì e lo riascoltavo quasi per farmelo piacere per forza. Adesso è tutto diverso, devi essere molto veloce perché fermarsi ad ascoltare è diventato molto più complicato. In più, come dice il buon Michele Serra, è ancora più difficile perché siamo perennemente in mezzo alla confusione. Soprattutto in Italia, all’estero non è così. Ma sì, sono convinto che rieducare la gente al silenzio sarebbe necessario."DesiderioValter Binaghi ieri ha scritto questa voce di sillabario morale in cento parole che mi va di ricopiare qui:"I bisogni si possono soddisfare, non così i desideri, perchè essi si riducono a uno solo, incolmabile. Nelle fiabe – che non mentono mai – quando un essere fatato (genio della lampada, pesciolino d’oro o simili) promette la soddisfazione di tre desideri, il protagonista cade in una degenerazione da cui solo una conversione morale potrà salvarlo. Il desiderio è inesauribile, secondo alcuni la cifra della trascendenza, secondo altri la prova dell’assurdità della condizione umana. Solo la massa degli stolti crede di poter soddisfare il desiderio, e il consumismo vive di questa carne da cannone, aiutato dal sessantottismo del “vietato vietare”, che del turbocapitalismo è stato l’utile idiota."
Stavo mettendo da parte questi stuzzichini quando ho visto il post di Hombre. Son le cose degli altri che fan male anche a me e c'entra con quello che dicevo nel post precedente di mettere in vista il contenuto delle proprie viscere, il coraggio della scrittura.Riporto solo un pezzettino della poesia citata, quello definitivo che vale per tutti noi esseri mortali che passiamo di qui, qualsiasi malattia o salute ci riservi il destino:          il cuore mio lo sente e si tormenta          anche se cerco di non dargli retta          questa sarà la strada che mi aspetta.Lei forse pensava di dire una cosa particolare, riferita a una situazione precisa e contingente e invece ha detto una cosa generale che vale per tutti. Grazie mamma di Furio.