La Donna Camel

Dedicata


Voto questa! voto questa! che mi piace più ancora dell'altra. Fa niente se è già stato svelato quell'arcano che dir non voglio, vai tu se vuoi a disvelare il disegno. Fa niente se la Mariella è più Prestante di quanto poi si sappia.[edit] m'è venuto in mente che questo è un blog ben frequentato e popolare, per tutti insomma, non vorrei turbare l'innocenza dei miei piccoli lettori. Così ho tinto di bianco le parole più brutte, le brutte parole come si dice. Chiedo scusa. Volgari e pervertiti possono selezionare lo spazio per far apparire il testo mancante.Sempre caro mi fu quel grosso cazzo e quei coglioni così sodi e duri che solo a ricordarli quasi impazzo.Ma quando tu mi sbatti contro ai muri stile Orchidea selvaggia, o quando a letto mi preghi perch’io accetti i tuoi più impurie osceni desideri, è presto detto: a te t’importa che il tuo cazzo duri ben duro il più possibile; che il gettofatale si ritardi; e m’insiluri interminabilmente. Il guaio è questo: i cazzi semimolli o semidurison proprio troppo tristi, ma un Efesto che sempre ci ha il martello sull’incudine finisce col dar noia, e mi è molesto.Oh quanto è bello stare un poco, nudi, nel letto, a fare chiacchiere e carezze, senza pensieri che sian troppo rudi…Oh quanto è bello alle scostumatezze preporre un po’ di giochi, anche infantili, e farsi un po’ di coccole e dolcezze…Lo so: son desideri femminili, e il maschio è un’altra cosa, ci ha sue leggi più dure, più brutali, più maschiliper dirla tutta. Ma, amor mio, se reggi due ore a cazzo dritto, io son contenta: e non son io che a questo s’indietreggi:però la fica, vedi, è più contenta (e anche la bocca, per tacer del culo) se fa una vita meno turbolentae meno impegnativa, un po’ più cool, più sorridente, più sentimentale e un pizzichino, aggiungo, un po’ più fool:subir di brutto tutto l’animale che sta nel maschio è cosa troppo greve: ti fa sentire oggetto, e questo è male.E dunque, per finirla, sarò breve: quel tuo bel cazzo assai mi manca, amore, e son gelosa di chi se lo beveoggi, che non son io; se torni, amore, io son felice; ma sii men febbrile: membro gentil conforta sempre amore.Bench’io non sia bigotta o baciapile, non ci ho la fica a mollo a tempo pieno: ma non perciò rinnego il campanile…(Mio bruto, mio adorato energuméno, indiavolato come sei, già sembrami vederti in preda al raptus penïeno:su, datti una calmata, da’ a quel membro così agitato una sciacquata fredda: non aver fretta di stampare il timbro;e su, facciam due passi…). È Giulio Mozzi questa volta il gobbo, inutile nascondere il sasso dopo aver lanciato la mano. Però la poesia è cristallina e la dedica, pure.