La Donna Camel

EDS Il blues del blu, andiamo a mille


Stanotte Babbo Natale o la Befana o la Fatina Dei Denti o Santa Lucia - non so esattamente chi, non me l'hanno detto -  stantotte, dicevo, una qualche entità aliena e ben disposta verso di me mi ha portato tre racconti nuovi per l'EDS: uno di Pendolante e due di misteriosi nuovi partecipanti alla giostra, evviva!Dunque ecco qua:Il trattore, di PendolantePoi abbiamo Crossroad di Call me Leuconoee infine ma non ultimo Le ore scure (grigio, rosso e blu) che Marco C. mi ha mandato in mail e che pubblico direttamente qui sotto:Le ore scure (grigio, rosso e blu) di Marco C.Sono le 4, è pomeriggio ma le nuvole coprono il Sole. Il grigio delle nuvole mi si appiccica addosso, lo sento sui vestiti e dentro le ossa. Non voglio questo grigio, mi ricorda la sua macchina e i suoi occhi ed io non ho più né macchina e né occhi. Cerco di soffiarlo via ma non ci riesco, cerco di sputarlo ma ormai ce l’ho dentro. So che tra poco arriveranno le ore scure e le aspetto come una liberazione, per non vedere più queste nuvole. Le ore più scure non mi faranno vedere più nulla e mi lasceranno in pace. So anche un’altra cosa, eccome se la so: ho perso lei e non la vedrò tornare. Non riesco ad avere altri pensieri che questi, ma devo sputarli via insieme al grigio. Sputarli per terra, guardarli sul pavimento e batterci sopra il piede. Si, ecco che devo fare e devo andare a mettermi le scarpe più pesanti che ho.L’armonica suona e le scarpe si consumano. Ed io mi consumo con loro. Passa il tempo, passano le nuvole e con le nuvole se ne va il grigio. Lo posso vedere sciogliersi e piano piano confondersi con la polvere del tramonto che sta arrivando. Esco sul balcone spettinato e con un bicchiere in mano, continuo a soffiare, così le nuvole se ne vanno prima. Soffio nell’armonica, sulle nuvole e persino sul Sole.Già, il Sole. Il suo rosso ormai mi abbraccia, ma io non voglio questo tramonto rosso: il rosso mi ricorda i suoi capelli ed il suo sangue, mentre io non ho più né capelli né sangue. Continuo a soffiare e battere il piede, qualcuno mi sentirà.Cammino per la mia stanza, soffio e cammino, sputo e cammino…ringrazio dio e la mia armonica per darmi l’uno la forza e l’altra la possibilità di soffiare mentre impreco e maledico la mia lingua. Non volevo, non volevo proprio dirle quelle cose e quindi le soffio via. Se lei tornerà sarà come se non le avessi mai dette.È sempre più scuro e si sta avvicinando il momento che volevo. Ora riconosco il cielo, riconosco il suo colore. Sapevo che il blu mi avrebbe aiutato, sapevo che non l’avrei soffiato via. Metto via l’armonica perché non mi serve più e mi cambio le scarpe perché hanno le suole consumate. Devo fare molta strada e me ne servono di nuove, le trovo, le metto e corro via. Non ho più una casa, non ho occhi, non ho capelli e non ho più sangue, ma posso ancora perdermi nel blu di una notte che fa il paio con i miei vestiti. E scompaio felice nelle ore più scure.(Scritto ascoltando questo album)Questo racconto partecipa all'EDS "Il blues dei blu" come pureDario con Diavoli bluSinglemama con NY Blues.MaiMaturo con ColoriSinglemama con La linea bluLillina con Il blu dell'universo che non c'èLillina con Morte nel bluPendolante con Il trattoreCall me Leuconoe con Crossroad Il prossimo sei tu?