La Donna Camel

Rossori


Anche Giorgio Vasta ha partecipato (a sua insaputa) all'EDS del rosso e del peccato.Ordiniamo a qualcuno di arrossire. Presumibilmente – dopo una serie di sforzi per indursi disagio, una declinazione del metodo Stanislavskij focalizzato sulla vergogna – l’esito sarà nullo. Forse con un po’ d’impegno si arriverà a simulare, nella postura, l’imbarazzo (sguardo in basso, la punta delle dita contro le labbra), ma guance e fronte permarranno intatte. Il rossore si sottrae all’ordine. Perché, appunto, non può essere suscitato da un comando, ma anche nel senso che coincide con un disordine del corpo, con una sua piccola impalpabile insubordinazione. Il rossore è l’irruzione improvvisa, sulla superficie somatica, di uno stato d’animo che non si è in grado di disciplinare: l’ammutinamento più lieve e silenzioso che i nostri corpi siano in grado di generare. A questa manifestazione corporale è dedicato Rossori. Viatico all’esercizio della colpa e della redenzione di Felice Accame (:duepunti edizioni), un saggio breve che si concentra non tanto sul rossore in sé quanto sulla sua funzione narrativa. Che cosa esprime un narratore nel momento in cui decide che un suo personaggio, in una determinata circostanza, si ritrova con le gote in fiamme? Quale universo valoriale media un comportamento narrativo di questo genere? Quale idea di individuo, di società, di colpa? Continua a leggere su Minima e MoraliaE' tempo di chiudere la raccolta dei testi, per questa volta basta qui, sono tanti, tantissimi e belli, alcuni  davvero molto belli. Nei prossimi giorni scriverò i miei commentini come al solito, son contenta, ogni volta è meglio.