La Donna Camel

Ma intanto Giorgio Fontana stravince al Campiello


"Venezia, 13 settembre 2014 - Stravince a sorpresa con 'Morte di un uomo felice' (Sellerio) la 52esima edizione del Premio Campiello. E' il 33enne Giorgio Fontana. Lo scrittore, tra i più giovani ad aggiudicarsi il premio nella storia del Campiello, ha avuto 107 voti su 291 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi." E' un bel libro, ne avevo già parlato e sono molto contenta: per me non è affatto una sorpresa.[EDIT] aggiungo un pensiero che mi è venuto in mente oggi in treno, mentre andavo a Padova alla mostra di Angela. La vittoria al Campiello di Giorgio Fontana mi mette in pace con questo premio - non con tutti i premi letterari, si intende. Forse ti ricorderai che quando era uscito mi ero lamentata che non si trovava più una copia in nessuna libreria già dopo una settimana. Ne hanno stampate poche, mi aveva detto il commesso di Feltrinelli, e io ero rimasta male, le recensioni erano bellissime, il passaparola tra i lettori funziona, avevo pensato che se non ci crede il suo editore come può farsi valere un giovane scrittore?Ecco come si fa valere un giovane scrittore.Dal blog di Giorgio FontanaInnanzitutto: mi scuso se non rispondo direttamente a tutti i messaggi che ho ricevuto su Facebook e Twitter, via email eccetera. Il rischio è quello di limitarsi a copiare e incollare dei "grazie mille", e mi sembrerebbe poco serio: del resto, tempo per fare bene tutto purtroppo non ne ho. Sono tornato a casa ora dall'avventura del Campiello, e scrivo subito questo post sperando che sia un buon sostituto collettivo: e un grande, enorme ringraziamento.Solo poche righe, perché chi vince rischia sempre di sembrare un po' antipatico. L'altro ieri qualcuno mi diceva: "Ma se domani vinci il Campiello, a 33 anni, che ti resta?" Che modo sbagliato di porre le cose. Come se scrivere si riducesse a vincere una competizione, e come se l'età qui fosse un fattore determinante. Mi restano la volontà e la possibilità - accresciuta da un premio importante - di fare di più e meglio, di lavorare con maggiore calma e libertà: che è tutto ciò che chiedo. Nuove sfide, nuove storie.Quanto al modo in cui penso alla letteratura, non cambia di una virgola: e lo stesso vale per il mio lavoro di militanza critica, i miei gusti musicali, la mia fede calcistica - 7 a 0, eh! - o le mie idee politiche. Franz Kafka rimane sempre il mio eroe. Continuo a leggere fumetti e studiare pensatori anarchici. I miei amici - che hanno contribuito a trasformare il teatro la Fenice in una curva da stadio - restano i miei amici.E poi sì, davvero, grazie.Dico spesso che i libri si fanno in due: senza l'affetto e la fiducia dei lettori - di voi - non sarei mai arrivato qui. Che è un buon punto da cui ripartire con pazienza: di storie da raccontare ce ne sono; non posso assicurare che lo farò sempre al meglio, ma posso assicurarvi che ce la metterò sempre tutta - e nella maniera più onesta possibile. Da questo punto non mi muovo. Il resto si vedrà.E ora vado a dormire tantissimo.(14/09/14)