La Donna Camel

Come cambia il mondo, caro lei.


Qualche giorno fa mi è capitato di impostare il sito web per una fotografa, amica di una mia amica, metto anche il link perché ha bisogno di lavorare, è specializzata nelle foto di cucina ma fotografa qualsiasi cosa http://www.isabellafotofood.it/ e gnente, lei è proprio uno di quei casi che ogni tanto mi sono trovata a citare: aveva un negozio di sviluppo e stampa di pellicole e foto con annessa la sua bella sala di pose, il suo archivio di migliaia di diapositive, gli ingrandimenti e i servizi. Adesso niente di tutto questo ha più senso, il negozio ha dovuto chiuderlo, le foto delle ricette le trovi a pochi centesimi nei siti specializzati e anche la professione del fotografo ha subito dei cambiamenti importanti.Ma non solo la professione. Sto pensando a come facevo io le foto delle vacanze, per esempio. Avevo una macchina reflex a pozzetto, tipo rolleyflex ma più scadente, una specie di sottomarca che si chiamava, e si chiama, Yashica, visto che ce l'ho ancora. I negativi avevano un formato più grande del normale, 60x60 millimetri e costavano un botto da fare sviluppare e stampare. Un rullino conteneva 12 foto, per dire. Però il risultato valeva la spesa. Per questo motivo, e anche perché a quei tempi non lavoravo ancora magari non avevo tanti soldi, non sparavo le foto a caso, le centellinavo, le pensavo e le studiavo prima di scattare, facevo solo quelle veramente indispensabili.
Domenica scorsa da mia mamma ho rivisto tante vecchie foto e c'erano anche due o tre ingrandimenti di una vacanza molto lunga per i miei standard attuali: 40 giorni in mare, tutto il periplo della Sardegna partendo da San Vincenzo. Sai quante foto abbiamo fatto quella volta? 48 in tutto: 4 rullini. Circa una al giorno, due alla domenica.
Alcune sono state pubblicate sulle riviste di nautica, quelle due qui sopra per esempio. Un autoscatto vero e un tramonto che non avevo nemmeno fatto io ma quel capellone magro che stava lì con me.Oggi sono andata all'ospedale fatebenefratelli per un controllo, niente di preoccupante, partecipo a uno screenng e ogni due anni mi fanno la foto a quello che ho dentro le tette. Invece che percorrere di nuovo tutto il labirinto sotterraneo, sono uscita dal cortile e ho notato dei curiosi camini lucenti: non ho resistito ed eccoli qua.
Era una giornata molto bella, ventosissima, i nuovi palazzi vetrati riflettevano un cielo interessante, ho voluto fare due passi verso casa ed ecco qua la torre Unicredit.
E lo skyline delle varesine dal campo di grano che hanno seminato qualche settimana fa, non è bellissimo?
E questi arridatoi in acciao inox che brillano sul ponte sopra via Melchiorre Gioia? 
Hai capito cosa volevo dire? Mettici anche la macchina elettrica che fa la carica nel parcheggio, non sapevo che si potesse già fare, sono curiosa di tutto ma questa te la risparmio, non era poi un gran che, mettici lo scorcio di porta nuova, e la torre del formaggino. Insomma, hai capito. Ho fatto 38 foto in mezzora. Caro lei, come cambia il mondo.