La Donna Camel

Cammina cammina


Qualche giorno di vacanza e una ricaduta di un paio di chili mi hanno spinta a uscire dalla tana. Sabato mattina, per cominciare, visto che le previsoni per pasqua e pasquetta non promettevano grandi giornate. Difatti oggi ha piovuto, meno male che ho approfittato di sabato, una giornata azzurra come si vede dalla telefoto con albero in fiore. Non è il mio albero, è un albero di tutti e non so nemmeno come si chiama, l'ho visto sulle rive della Martesana dove sono andata a fare la prima passeggiata di stagione. 
Questo è il Lambro all'incrocio col naviglio che invece attualmente è in secca, le chiuse sono chiuse, come dice la parola. Passeggiare sulle rive di un canale di fango secco ha un fascino speciale, le paperelle camminano a piedi, le nutrie sono in ferie, la tartaruga in letargo. Sul fondo si vedono le impronte degli animalini, le rotaie del trattore che è passato a fare pulizia, detriti naturali e muschio.
Soffia! Soffia come se non ci fosse un domani! sull'altro lato della via Idro hanno appena sgomberato un campo nomadi che stava lì dal 89 piu o meno. Due macchine dei vigili sorvegliano che nessuno occupi ancora i ruderi.Ho camminato per dieci chilometri e adesso sono stanca, non sono più abituata, così per tornare a casa prendo la 56. E un autobus che percorre tutta la via Padova fino a piazzale Loreto, ci aveva scritto un librino anche Giorgio Fontana, un po' di anni fa, e dopo che ha vinto il campiello hanno fatto anche la ristampa, è di Terre di mezzo. Giorgio invece non lo sento da un pezzo ma è colpa mia, cammino su altre strade e gli incontri casuali sono diventati improbabili. 
Domenica il tempo non è stato malvagio, son riuscita a fare un giretto verso il centro e mi è piaciuta questa saracinesca chiusa in via del Castilla, è una casa di ringhiera mezza restaurata e mezza no, un compromesso come tanti.Ho scritto direttamente nella finestra del blog, spero solo che la sessione regga e libero non mi si mangi via tutto.