La Donna Camel

Di terremoti, merluzzi, malattie e piccole verità


Caro blog, scusa se non mi sono fatta sentire per un po’ ma sono stata malata. Ho avuto le vertigini che tutto il mondo mi girava, ho avuto la pressione alta e ho anche vomitato. Poi sono guarita, ma ero stanca. Poi è venuto il terremoto e tutti gli esperti di geologia e di sismologia e di economia urbanistica ed estrazioni del lotto si sono precipitati su Facebook a dire come si deve fare in queste circostanze al contrario di come stanno facendo quelli che lo stanno facendo così ho dovuto spegnere perché mi veniva ancora da vomitare.L’unica cosa che voglio raccontare è che una mia amica qualche giorno fa aveva tolto dal freezer una confezione di merluzzo surgelato perché lo voleva cucinare, ma per via di un misterioso atto mancato non l’ha più trovato. Come tutti fanno in queste occasioni, ha descritto l’avvenimento su Facebook e il fatto ha generato una lunghissima catena di consigli, commenti, domande e risposte. Confesso che anche io, che pure ero riuscita a tacere sui fatti del terremoto, non ho resistito e ho dovuto darle il mio grano di saggezza. È perché se uno perde qualcosa divento pazza, soprattutto se io perdo qualcosa, si capisce, e la devo cercare fino a che non l’ho trovata. Il thread del merluzzo è durato parecchi giorni, dal 22 al 26 agosto e ha generato almeno cento commenti. La mia amica a un certo punto ha creduto a sua volta di essere pazza e di aver allucinato un merluzzo che non era mai esistito. Le hanno consigliato di dire certe preghiere a San Giuseppe o a San Giovanni o anche il Pater noster, di andare annusando per la casa, le hanno raccontato di altri pesci surgelati persi e poi ritrovati dopo mesi, hanno accusato il gatto che non ha e perfino i ladri. Una storia avvincente anche meglio di un giallo di Camilleri perché se non altro era in italiano e si capiva tutto, poi io mi immedesimo in queste cose e mi arrovellavo. Ma guarda che interesse muove un fatto così pieno di mistero, mi dicevo, c’è da farle una case history che poi la metto nei miei corsi di social media, bisogna imparare dalle cose della vita, sono queste le vicende che appassionano i lettori, non c’è mica bisogno di metterci una star come Gianni Morandi, lo vedi? Basta un merluzzo, delle volte. Ma meglio, basta una mancanza, eccolo lì il cuore di tutte le storie, quello che ti aspetti di trovare non c’è, tutti si possono immedesimare nello spaesamento, i dubbi, la curiosità, la paura.Stamattina finalmente ha potuto rassicurare i suoi seguaci o followers - come si dice in questi casi: il merluzzo c’era davvero, l’aveva messo nella cassetta delle patate e siccome era ben avvolto nella sua confezione non esalava nessun odore.Sono contenta che la mia amica non è pazza, le ho comunque consigliato un po’ di libere associazioni, come del resto hanno fatto certi i suoi commentatori dicendole che è di pubblico dominio che il pesce vuole la patata.E questa è una piccola verità.