La Donna Camel

Dei Topolini non si sa niente


Mio papà non mollava Topolino fino a che non l’aveva letto lui, l’ho già raccontato in qualche storia di questo blog e non è altro che la pura verità. Si bullava con noi bambini del suo potere e certe volte ci faceva vedere la copertina, ma in mano sua, da lontano. Lo nascondeva e lo leggeva di notte, credo, perché si vedeva filtrare la luce dalla fessura sotto la porta, come una lama sottile. Dei tanti Topolini che sicuramente ho letto non serbo altro ricordo se non questo divieto, nessuno potrà toccare Topolino prima di mio padre. Il momento del rilascio, che pure ci sarà stato, è svanito dalla mia memoria: non saprei dire in che modo il Topolino già letto da lui arrivasse finalmente nelle mie mani, se me lo consegnasse di persona, se lo lasciasse nei locali comuni, in salotto o in cucina, se fossi autorizzata a prelevarlo dal suo comodino e, dopo di me, lo stesso per mia sorella e mio fratello più piccoli, gradini ancora inferiori della scala famigliare, se avevano il permesso di goderne. Non so che fine facessero i Topolini già letti, lui collezionava solo i vecchi Quattroruote, sulla cui misura standard si era fatto costruire apposta uno scaffale che occupava la nicchia sotto la finestra. Dei Topolini non si sa niente.Immagina che alone mitico avesse per me quel fumetto, e che impressione mi fa oggi conoscere le persone il cui nome è stampato proprio dentro Topolino come Giorgio Fontana, uno dei miei piccoli maestri, delle volte non ci credo nemmeno io, figurati se lo sapesse lui.Se potessi glielo direi, papà hai visto? il Topolino di oggi l’ha fatto un mio amico e io me lo sono comprato, ne ho una copia tutta mia e non devo aspettare te. Lui risponderebbe mavà? con quel tono ironico che non si sa mai se ti scherza o se ti prende sul serio. Magari alzerebbe i sopraccigli e farebbe la finta di metterselo sotto l’ascella, ma io stavolta non ci cascherei, ovviamente.Qualche mese fa l’ho comprato davvero il numero 3155 ma non sono mica riuscita a leggerlo tutto, non mi avvinceva come una volta, non mi ci sono ritrovata: ho perso l’innocenza, temo.
(La voglia di scrivere questo piccolo pezzo mi viene da qui)