La Donna Camel

Ci sono capi e capi.


Tutti i capi, se stai abbastanza vicino, sembrano piatti. Navigando a vela si va abbastanza piano da non percepire di botto il cambiamento, come per esempio girare un angolo, prendere un tornante o cose così. Vedi qualcosa di diverso davanti, qualcosa dietro non c’e’ più, e ti sembra come se fosse sempre stato così, un po’ come passare dalla veglia al sonno: anche se vuoi farci caso non ci riesci quasi mai, a cogliere il passaggio. Se non ci fosse la bussola, se non ci fosse la carta (o il gps) giureresti che non c’e’ nessun capo, che la terra è piatta e le rotte sono tutte dritte, da A a B. Se poi ti capita uno di quei capi grandi e rotondi, magari anche belli alti, la sensazione è ancora più forte perchè il vento ci deve girare intorno e quindi mantiene sempre sempre la stessa diriezione rispetto a te che stai andando avanti in curva e invece ti sembra di andar dritto. Ci sono capi che ci metti ore e ore. Magari giorni, o mesi. Solo quando è passato te ne rendi conto. Ti volti a guardare la tua scia e il capo è là dietro, lontano. Ormai è passato.