La Donna Camel

Heavy metal, un'indagine antropologica


Ieri sera sono andata a un concerto heavy metal. Perché l'hai fatto? Dirai tu. Perché no? Dico io. E mi è pure piaciuto. Abbastanza. Certo che un'esperienza come questa provoca delle modificazioni psicofisiche se non irreversibili (spero) comunque di lunga durata, difatti ho ancora le cicale nelle orecchie. Ieri sera appena uscita sentivo anche gli uccellini, e i grilli, un concerto assordante di grilli in camera mia tale e quale una notte di agosto. E' un impatto che coinvolge tutti gli organi, e non sto parlando di strumenti musicali ma di polmoni scollati dal diaframma, di pancreas e fegato che si scambiano di posto, di viscere che si annodano, di budelle che tremano come gelatina. Il cuore no ma vabbè, non si può avere tutto. E poi ho anche assistito a un fenomeno che credevo arcaico e invece è ancora attivo, ne avevo sentito parlare ma vederlo con i miei occhi è tutta un'altra cosa. Si tratta di persone vere che, senza nessun motivo apparente, si scagliano a peso morto le une sulle altre. Prendono la riconcorsa e pong, si buttano. Affascinante, se riesci a tirarti indietro per tempo. Si chiama pogo, da cui il verbo pogare, lo sapevo ma non ci credevo, pensavo fosse un'esagerazione, una leggenda metropolitana. Una cosa che non sapevo invece è la faccenda delle corna. Quelli delle prime file facevano le corna al gruppo. Ma poverini, ho pensato, perché lo fanno? Non gli piace? Con il linguaggio dei segni ho chiesto alla mia amica Ric, è il simbolo dell'heavy metal, mi ha risposto lei con l'alfabeto muto. Bestia, ho pensato, sono heavy metal e non lo sapevo. http://www.bobbytrap.net/ http://www.misternosite.it/