La Donna Camel

Il nome


E' difficile dare un nome ai personaggi, quasi come battezzare un figlio. Devo stare attenta che se ci metto il nome di una persona che conosco, questo potrebbe condizionarne il carattere, imporgli sulla testa un destino ineluttabile, stereotipato. I personaggi sono fragili, potrebbero fare cose sciocche e inutili solo per il nome che portano. Se poi scelgo il nome di una persona famosa è un vero disastro, l'ombra di quell'altro gli rimane appiccicata dietro le spalle come l'alone di una macchia incandeggiabile, diventa fastidiosa non solo nell'atto della scrittura ma anche e soprattutto per chi legge, se condivide lo stesso extratesto. Farlo di proposito poi trasforma tutto in una barzelletta, le allusioni vanno bene nella satira, meglio lasciarle fuori dai racconti se voglio scrivere davvero. La scelta del nome è un momento importante, decreta la nascita del personaggio, lo fornisce di un'identità sua propria, lo stacca dal fondo, lo promuove da comparsa a attore. Bisogna pensarci bene, non lasciare che sia il caso a decidere. Seguire le associazioni, le assonanze che mi hanno portato a volere quel nome e non altro mi aiuta a sapere un po' di lui, a immaginare la sua faccia (una faccia da Bernardo è una faccia da Bernardo, non gli si può mica far fare certe cose a uno che si chiama Bernardo, nessuno ci crederebbe).Se poi, come spesso succede, il personaggio è ispirato a qualcuno che esiste e che fa o ha fatto parte della mia vita, mettergli lo stesso nome è un vero disastro creativo, una palla al piede che mi impedisce di andare avanti nella narrazione, mi paralizza, mi lega, tanto vale chiudere il file a mettermi a lavare i pavimenti.Andare a pescare nei libri è ancora peggio, dovrei essere molto forte e sicura di me per chiamare un personaggio come quello di un romanzo che mi è caro e non plagiare, non volendo, l'autore. Un conto è un omaggio, altra cosa è farmi prendere la mano senza accorgermi.Una volta ho conosciuto una coppia che aveva chiamato la figlia Fragola. Questo nome la dice lunghissima sul tipo di persone che potevano essere. Adesso quella donna potrebbe avere una quarantina d'anni, mi domando come ha portato per tutto questo tempo questo nome faticoso, come ha reagito agli scherzi dei compagni quando andava a scuola, ai reiterati "come?" degli impiegati pubblici che credevano di aver capito male ogni volta che le toccava decinare le generalità a uno sportello. Se chiamassi un mio personaggio Fragola di tutto questo dovrei tenere conto, non è mica un nome qualunque. Ma esiste un nome qualunque?E' proprio un problema non da poco.