La Donna Camel

S.C.N.


 Stavo pensando che si potrebbe fare una specie di mutua dei libri. Un Servizio Culturale Nazionale, tipo che si paga una piccola trattenuta dallo stipendio e poi ci si fa fare la ricetta dal proprio consulente letterario di base, si pagano i due euro di ticket e si vanno a ritirare i libri che servono a star bene, a guarire. Ci sarebbero anche gli elenchi dei libri salvavita, quelli che siccome sono necessari, quando ti sono prescritti non ci devi pagare nemmeno il ticket. Certe categorie di libri inutili potrebbero essere fuori convenzione, se proprio vuoi farti male a leggerli te li paghi per intero. Allora si farebbe la fila dal consulente per farsi convertire la ricetta dello specialista, magari lui scuoterebbe un po' la testa, penserebbe che di quel libro potremmo forse farne a meno, che non saremmo in grado di apprezzarne tutte le sfumatore, ma ce lo darebbe lo stesso, che tanto effetti collaterali non ce ne sono. E prima di andare via gli chiederemmo, già che c'è, di darci qualche classico da tenere in casa che non si sa mai, qualche raccolta di poesie da consultare al bisogno.Ci sarebbero librerie di turno aperte tutta la notte e i commessi mezzo addormentati ci passerebbero le copie urgenti attraverso lo spioncino sotto il vetro blindato, in questo caso a prezzo pieno.Perché io se ho un po' di raffreddore vado a letto con la sciarpa e un bicchiere di latte caldo e il giorno dopo sto bene, ma senza i libri, come farei?