La Donna Camel

Concreto, astratto, maschile, femminile...


 
Alla fine l'ho trovato. Non è stato facile perché l'avevano nascosto tra i vocabolari e i testi scolastici, ho dovuto interpellare tre commessi e tenere duro. Tenga duro, signorina! mi ripetevo. E' il mio motto, non te l'avevo mai detto?Che poi avevo già scaricato la versione in pdf che aveva gentilmente messo su Vibrisse, me l'avevano indicata su Anobii. Non è identica ma abbastanza simile. Non è nemmeno scomoda da leggere, io sono abituata e non mi da fastidio leggere a video, anzi c'è il vantaggio che me la tengo sotto e la leggo nelle pause, nei ritagli di tempo, mentre un libro mi stacca, quando apro un libro mi allontano dal computer e sto nell'altro mondo, quello solido, quello fatto di cose tangibili. La scrittura, la mia scrittura, ha sempre fatto parte del mondo immateriale. Questo fino a sabato scorso, circa. Sabato scorso per una serie di motivi mi sono messa a scrivere un pezzo di racconto su un quaderno. Proprio adesso che di computer ne ho tre. Ho voluto provare a cambiare abitudini. Avevo più o meno in mente l'idea da sviluppare e ho scritto come sotto dettatura, tutto in un botto. Poi domenica l'ho ricopiato e sistemato e non ho fatto fatica, io che di solito odio ricopiare le cose scritte a mano. Ma questo non c'entra. Il non corso è bello da leggere, sì, mi sta piacendo, c'è tutta la leggerezza che mi serve per non prendermi troppo sul serio. Del resto, l'ho già detto, è il mio gioco preferito.(non) Un corso di scrittura e narrazioneGiulio MozziTerre di mezzo