La Donna Camel

Lui lo dice ancora meglio


Giorgio Fontana in questo post di oggi sul suo blog:"Mentre scrivo quest'articolo, faccio refresh sulla pagina di Facebook e sul mio account di posta elettronica ogni due minuti. Mi fermo, mi rendo conto di essere al limite della dipendenza, o forse di averlo già superato. Ma chi non lo fa?"e poi, verso la fine"All'inizio di questo pezzo ho citato Hume. Bene, Kant tracciò una via per evitare la frantumazione dell'intelletto propugnata dal filosofo scozzese: non è vero che l'io è solo un fascio di sensazioni, non è vero che non c'è un'autorità centrale in grado di sintetizzare ed elaborare compiutamente i dati. L'io penso è la risposta energica a questa visione. Nonostante l'enorme quantità di sollecitazioni cui siamo sottoposti, siamo primariamente noi. C'è una funzione logica che ripete io, io, io io io penso. Ed è a questa identità che dobbiamo riferirci per ritrovare la via.Perché al di là dei tecnicismi, credo che Kant avesse in mente anche un ideale etico. L'unità del suo io era profondamente morale: un'anima spezzettata e plurale è incapace di riconoscersi e di distinguere cos'è giusto fare: ma anche cos'è bello, cos'è importante, cos'è umano.Mentre finisco di scrivere, le sirene cantano di continuo. Posso sentirle. Per alcuni è impossibile tapparsi le orecchie. Per altri, è ancora necessario fare uno sforzo: se non altro per imparare a difendersi."Ecco.