La Donna Camel

Uno scrittore impara a scrivere soprattutto scrivendo


(...)per capire quando un manoscritto è pronto per essere inviato bisogna saper mettere a tacere il superio lagnoso e punitivo, avere un orecchio allenato e una pratica sufficiente per usarlo, e la risposta viene più o meno naturale.(...)gli scrittori migliori sono quelli che hanno l’orecchio migliore, più sensibile e fine. Come esiste il grande direttore d’orchestra con l’orecchio assoluto, capace di percepire le minime sfumature, esiste lo scrittore capace di manipolare la lingua e infilzare le parole come perle su un filo d’argento: un De Lillo, per esempio. Poi esiste anche il cantante rock, capace di creare capolavori immortali anche se meno raffinati, come Stephen King, e via via scendendo (o andando di lato, perché i gusti sono gusti) arriviamo sino al robusto suonatore di paese, al pianista da oratorio, al dilettante allo sbaraglio. In certi casi, come il mio, l’orecchio è superiore alla mia capacità di creare. L’ho allenato molto leggendo, ma i miei gusti sono superiori alle mie capacità. Continuo a provarci, ma continuo a vedere lo iato.(...)uno scrittore impara a scrivere soprattutto scrivendo. E quando ha finito un romanzo, se ci ha messo passione e impegno e sofferenza, di solito è più bravo di quando lo ha cominciato. E quindi dovrebbe rifarlo da capo perché verrebbe meglio, e a volte lo fa, ma alla fine dovrebbe ricominciare ancora, e così via. Attenzione, scrittore più esperto non significa romanzo migliore. Le energie vanno e vengono, ed esiste anche qualcosa di impalpabile che è l’ispirazione, che significa riuscire a entrare in contatto non solo con le proprie capacità tecniche, ma anche con la forza creativa primigenia che ribolle nella nostra pancia, e pescare a piene mani dall’inconscio collettivo. Altrimenti i romanzi migliori di tutti gli scrittori dovrebbero essere gli ultimi, invece non è quasi mai così. Siamo anche candele che si consumano, non solo stelle che brillano. Ma sia come sia, alla fine lo scrittore dotato di cervice manda il manoscritto, più o meno convinto che dovrebbe davvero rifarlo, ma siccome ha altri progetti in mente e l’editor che gli dorme sullo zerbino di casa, è forse meglio che lasci andare il bambino per la sua strada. A volte Sandrone Dazieri scrive dei consigli preziosi sulla scrittura, conviene farne tesoro.Il resto del pezzo è qui.