Lingue e Oblio

[ Dix-huitième Ligne ]


  Foglio obnubilato da una distanza che invade, eppur mi fissi, apro le finestre tra siepi di pensieri, su luoghi osceni doverosamente consumati. Mentre le nuvole meritebbero una pausa, nell'aria rovescio un tempo accentato dove dondola il mio alfabeto di sospiri che intorno alla tua lingua lego insieme al mio r[umore] che gloglotta abbarbicato alla tua gola. Vacilla il sudore, lentamente dalla fronte perde l'equilibrio inumidendo le iridi, poi,  ingenuamente va cullandosi tra il mento e la clavicola sino a divenire fregola nascosta nel profumo di un seno rugiadoso, e tra quel seno, il cuore quasi trabocca e la pelle un po' si accapona un po' si fa morbida, trattenendo i battiti migliori. La Ligne Noir