Lingue e Oblio

[ Dix-neuvième Ligne ]


  Perpetuo cicaleggio greve di un trompe l´oeil che vidima la notte, che tra i capelli buffetta e che non posso abiurare, perchè m'insegue, punge e nuovamente si mette in atto, approda sui crinali delle mie spalle e si dissipa infiorandomi con la sua acredine zuccherosa creando vuoti d'aria in ammanco sul dorso. Dal di dentro sfiora il corpo, scoppia nel mio baricentro, irresistibile, si snoda spiralico in un letto umido, tra ore meno torbide scalpita, mugola, tra le nocche sdrucciola come grani di un rosario blasfemo e qualche falange fa sussultare. E' frutto legittimo del mio ventre, di una piena dismisura che non si smorza fin tanto che il desiderio non sarà crine di pelle a percorrermi e carne non sconfinerà in altra carne, protraendosi sino a farmi racconto obliquo sui fianchi morbidi di un'alba che avviene insieme al fascio delle tue mani che si posa, à côté.LaLigneNoir