Lingue e Oblio

[ Vingt et unième Ligne ]


  Respiro sottovoce mentre chiavello su un ventre di carta una pulsione che deflagra  in polluzioni  notturne, che corpulente  calano  dall'epa  addolcendo  con  il  loro senso  catartico  il  tumulto  dei  giorni. Perchè  ci  sono notti  che non sanno  di  essere  notti  fatte  per  sf.[amare], in  cui basta  serrare  gli  occhi  per  di.[vagare], per  smarrire  l'orientamento  tra brividi arrembanti  che restano lì  ad equi.[librarsi]  sulle  punte  di  polpastrelli  che  divaricano e viziano, che  smaniosi  scippano una voglia  che  naufraga a fior di labbra e che tra le falangi resta come un groppo d'amore. C'è  un  tale  brusìo  ambiguo nell'aria già sapida d'immagini  munte dal buio, di labbra  che  ti.[tubano], dell'empatia di corpi che com.[baciano], di  ore  adunate  da  cingere  e  come un' erezione da maneggiare con cura, di un cader dis.[teso] sopra le gote e tra le plissettature dell'epidermide del tuo silenzio turgido senza pace nel mio gorgo, che dell'agglutinarsi di te dentro  me, florido nel cuore, è rigonfia l'attesa. LaLigneNoir