Lingue e Oblio

[ Vingt-deuxième Ligne ]


 Versi in gestazione avvoltolati in un letargo apparente, profumati della mia fragilità e d'arrendevolezza pregni. Sono incruenta spinula che tra sogno e veglia vegeta e pulsa come ossimoro alla vita. Nell'ostinato chiudersi del mattino, con piedi nudi vado accarezzando il pavimento, mescidando impronte fuggite lungo tremule mura la notte sottraendo alla stanza il silenzio. Ed è uno sfiorarsi da lontano, un affondare prima la carne nelle alture del cerebro, poi, un accoramento del respiro, una curiosità bulimica il tuo perlustrarmi il corpo masturbandomi il cuore, mai satolla la dodecafonia delle tue labbra, lo strusciar della tua lingua sui miei melliflui verbi nell'infoiare i silenzi più nascosti nel mio di[venire] carne intorno e sopra[vissuta] chinata sul tuo piangermi dentro.LaLigneNoir