TraLeStelleDell'Orsa

Circus


...e di punto in bianco si vedevano apparire sui muri della città manifesti dai colori solenni e dalle scritte dorate, che ritraevano uomini di forza straordinaria e donne di rara bellezza in testa ad una moltitudine di animali di tutte le dimensioni e di tutti i colori, così variegati che parevano esser ritratti un attimo dopo essere scesi dall'arca di Noé. Da quel momento la maggior parte dei bambini diventava preda di un'euforia innaturale.. arriva il circo!  e si attendeva che la carovana entrasse in città. In realtà raramente i bambini assistevano all'arrivo della colonna, lo venivano a sapere dai fratelli maggiori o dai genitori, e questo contribuiva ad alimentare in loro storie fantastiche di  clown autisti ed animali cantanti che allietavano il viaggio di lunghi mezzi festosi. Ignoravano che in realtà le strade cittadine venissero invase da vecchi camion fumosi che necessitavano di una pittata ancor più del gasolio che serviva loro per muoversi, maculati com'erano di ruggine che rendeva leggibile a stento il nome del circo che si sarebbe insediato, oltre a quello della compagnia alla quale erano appartenuti in una vita precedente, alcuni decenni prima. Per non parlare della scia maleodorante che li seguiva impietosamente come il velo di una sposa che si avvia all'altare.Appena si spargeva la notizia del suo arrivo si correva a vedere il tendone sormontato dalle luci colorate intermittenti, quasi servisse una prova tangibile della sua presenza. Ci si avvicinava alle transenne sbirciando alla ricerca di un clown, di un domatore, o tendendo le orecchie per catturare un qualsiasi suono che potesse assomigliare al verso di un animale, per poi tentare di indovinare  a quale animale potesse appartenere. La mano portata al viso per tappare il naso non riusciva a nascondere un ampio sorriso che serviva ad calmierare in parte lo sfortunato accompagnatore.Finalmente arrivava il giorno dello spettacolo, in cui la gioia si macchiava della delusione per non aver potuto vedere le tigri bianche, gli orango, le piovre e tutti gli altri animali raffigurati sui manifesti. Rimaneva dentro il dubbio e l'amarezza, senza dirlo a nessuno perché l'accompagnatore avrebbe colto l'occasione per un ecco, la prossima volta non ti ci porto più!. Si tornava a casa con la speranza che la volta successiva quegli animali fantastici ci sarebbero stati.Poisi diventa grandi e la felicità diventa tristezza. Non si riesce più a gioire alla vista di un leone, una tigre o un elefante rinchiusi nel rimorchio malandato di un tir che li scarrozza per migliaia di chilometri, passando di paese in paese, di spettacolo in spettacolo, tra un goffo ballo ed un finto ruggito. Chi ammira la bellezza di quelle bestie non può sopportare la vista della loro prigionia. Che lo facciano gli uomini il circo se lo vogliono.P.s. questo post è stato ispirato da questa notizia(comunicazione di servizio, è molto tardi, stanotte salta il consueto giro, auguro a tutti i miei amici e non solo una splendida giornata, a presto)