TraLeStelleDell'Orsa

Il freddo nel sole


Il buio che allontanava l'alba(dal post 213)Un interminabile attimo di silenzio, poi riprese a parlare:- "Aspetta Miche' non chiudere, per favore..."Aveva fatto appena in tempo ad accostare in un'area di servizio che stava raggiungendo proprio mentre il telefono squillava, con uno sforzo sufficente a sollevare da terra un quintale. Non l'aveva quasi mai chiamato Michele, ma non se ne accorse neanche. Il cuore gli batteva così forte nel petto che sembrava quasi che da un momento all'altro sarebbe esploso. L'impulso era stato di chiudere la conversazione, ma era come paralizzato, sotto le macerie del castello di carta che era appena crollato con un semplice ciao. Il desiderio recondito, respinto ed odiato di risentirla, di rivederla, di sfiorarla ancora una volta era divenuto un fiume di lava che scendeva inarrestabile verso il mare dell'odio, che cercava invano di spegnerlo con ondate poderose ma riusciva solo a creare una crosta esterna che custodiva il fuoco all'interno, producendo una colonna di vapore che andava a contendere l'anima al vuoto. Non poté far altro che rimanere ad ascoltarla:"Lo so che sono l'ultima persona al mondo che avresti voluto sentire, e ci ho pensato tanto prima di decidere di chiamarti. Non ho mai avuto così tanta paura di fare una telefonata in vita mia, ma ci sono delle cose che volevo dirti... io credo di aver sbagliato tutto dall'inizio, non avrei mai dovuto cercarti, non avrei mai dovuto baciarti quel giorno credendo che potesse essere la prima e l'ultima volta, probabilmente se non fossi stata io a prendere l'iniziativa non sarebe successo nulla, e se non amassi ancora lui oggi noi due saremmo assieme. Questo ho capito in questi giorni... Nella lettera hai scritto prima "addio sogno di una vita" e poi l'hai cancellato, badando bene che rimanesse leggibile. Se ti conosco bene l'hai fatto apposta, era un colpo diretto a me, come sempre sai farmi male con le parole più di quanto saresti capace di farne torturandomi, ma me lo merito tutto. Laggiù ci sto male, tutto mi rattrista e mi ricorda te e credo che andrò via anch'io... e basta, ti vorrei chiedere scusa, ma so che non serve a nulla, anche perché ti ho chiesto scusa così tante volte per poi farti male ancora che sarebbe normale se tu non dassi più valore anche a questo... Mi hai ascoltata?"Per tutto il tempo non aveva avuto altri sensi se non l'udito, non vedeva, non toccava, non riusciva nemmeno a percepire l'amaro che aveva in bocca, aveva solo ascoltato privo di qualsiasi difesa, ogni parola era stata una carezza al cuore ed una pugnalata all'anima. Ora avrebbe dovuto risponderle. Pregò Dio che la sua voce non tradisse il suo reale stato d'animo e fosse invece fredda ed indifferente. "Hai finito mo?"Ci riuscì, o qualcuno aveva ascoltato la sua preghiera.Seguì un breve silenzio durante il quale gli parve di sentire un singhiozzo, poi:"...Si""Ciao"E chiuse, con la stessa parola con la quale quella telefonata era iniziata, il principio coincise con la fine. Come in un cerchio che si chiudeva.