TraLeStelleDell'Orsa

I mie difetti più grandi


I difetti, imperfezioni che ci caratterizzano, molto più spesso cause dei nostri limiti. Difetti da accettare per gli altri, cosa che non è mai facile, ma ancor più difficile è per noi riconoscerli.Il virtuale spesso li camuffa, molto più che nella realtà, e forse è questa una delle maggiori differenze tra questi due mondi paralleli che a volte si incrociano, ma altre volte diventano opposti.Ma che ci piaccia o no sono parte di noi, ci condizionano nella quotidianità e, guardandoci indietro, hanno condizionano la nostra vita, le nostre scelte e quelle degli altri.Dunque ecco i miei, almeno quelli che ritengo più importanti e che sono riuscito a riconoscere.Ho un caratteraccio, non si direbbe ma è così. Chi mi conosce da vicino e vive i miei stati d'animo lo sa bene. Per quanto mi sforzi non amo scendere a compromessi, difendo le mie posizioni ad oltranza e cedo solo d'avanti all'evidenza.Di fondo sono abbastanza nervoso, quasi irascibile, anche se questa è una delle cose che con il tempo sono riuscito a limitare. Ma quando ho la luna storta, cosa che non capita raramente, mando al diavolo chiunque incroci i miei passi, anche senza alcun motivo.Sono rancoroso, se me la fanno grossa non perdono, ho tagliato diversi rapporti in questa maniera, e raramente do una seconda chance.Ultimo, non in ordine di importanza, non riesco a controllare le mie emozioni, i miei frequenti stati d'ansia che più di una volta mi hanno creato  problemi. Quando sono sotto pressione, o al centro dell'attenzione, vado in tilt. Le mani, che già mi tremano in situazioni normali (non si direbbe avendo la passione della fotografia vero?), iniziano a muoversi convulsamente senza che possa limitarne i movimenti, anzi se lo faccio è peggio.Tutto ciò fa comunque parte di me, assieme a tutto il resto. Ho imparato a convivere con i miei limiti, a cercare di superarli quando possibile, o ad accettarli serenamente. L'autocontrollo non è il mio forte, ma quando me ne ricordo mi sforzo di farlo. Non sempre ci riesco ma tant'è, come dicono a Napoli... chi nasce strunz nun po’ addiventà babbà!