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MATERA BY NIGHT

Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

Happy Halloween?

Post n°407 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 
Foto di mizar_s_light

Americanata? Festa importata?

No, assolutamente, ricorrenza dalle radici europee che nel suo reale significato la rende comune a riti sparsi in tutto il mondo, anche nella nostra cultura.

Nulla a che fare con feste e festicciole che ne fanno l'ennesima caricatura commerciale al pari di altre ricorrenze divenute tali come San Valentino, la festa della Donna o, per certi versi, come il Natale.

Halloween, che deriva da "All Hallows Eve", ovvero "Vigilia di tutti i Santi", ha radici pre-cristiane, che affondano in un'epoca in cui l'anno era diviso in due dai cicli agricoli che governavano il tempo, e dalla transumanza del bestiame che veniva riportato in luoghi chiusi per essere riparato dal freddo.
StonehengeNasce nella cultura celtica, che vedeva cominciare il nuovo anno il 1° novembre. Come ogni momento di fine e nuovo inizio c'era la necessità di fare il bilancio dei raccolti e di prepararsi  al lungo inverno. Ma era anche un periodo di riflessione e di meditazione, di ricongiungimento alla terra ed a chi la terra non la calpestava più. Non c'era paura nei confronti dei morti, ma al contrario c'era la voglia di annullare quel confine tra i vivi e l'aldilà cercando, attraverso l'offerta di un pasto, di dare accoglienza a quanti in quel giorno ritornavano nel mondo che era stato loro... si, il "dolcetto o scherzetto", è così che è nato.

E non posso fare a meno di ricordare che anni fa, in questi giorni, mia madre preparava sempre un posto in più a tavola, mettendoci un piatto fumante di orecchiette al tegamino uguale al nostro, ed alle nostre innocenti domande di bambini sul perché non potessimo godere di quel delizioso bis rispondeva "è per i nonni, non toccatelo".

Anche tra le mie mura domestiche il rito è lentamente scomparso, sarà che davvero non si riesce più a mantenere vive quelle usanze che testimoniano un'identità, una cultura rendendoci tutti un po' fantocci ipnotizzati dalla scatola magica.

Ricordate usanze o piccoli riti che erano abituali nella vostra famiglia e che con il tempo avete abbandonato? 

 
 
 

Il calendario Maya nel 2012

Calendario Maya

Eccolo qua dunque il colpevole. Il calendario Maya, o Long Count.

Come dicevo nel post precedente, la fine di questo calendario coinciderebbe, secondo molti, con la fine del mondo. Ma già questa maniera di porre la questione è fuorviante, perché non finisce un bel niente.
Secondo quella che era la maniera assolutamente arbitraria dei Maya di misurare il tempo (come lo sono tutti i sistemi di misurazione del tempo, compreso il nostro che si basa sul calendario gregoriano) c'erano dei cicli, scanditi dal loro calendario, e della durata di 1872000 giorni, circa 5125 anni. Il 21 dicembre del 2012 termina uno di questi cicli, più precisamente il quarto. Questo vi fa comprendere come loro stessi avevano previsto la possibilità di più cicli, interpretando il passaggio da uno all'altro come un cambiamento positivo preceduto da eventi più o meno significativi.
Mi rendo conto tuttavia di essere poco convincente dicendolo in questa maniera, quindi vi spiegherò come funziona il calendario Maya, in maniera che la cosa possa essere più facilmente comprensibile.

Partiamo dal nostro calendario, quello gregoriano. Oggi è il 29 ottobre 2009, ossia 29.10.2009. Come saprete non in tutti i Paesi si indica la data seguendo l'ordine data.mese.anno. Nei paesi anglosassoni l'ordine è mese.giorno.anno, quindi oggi è 10.29.2009. In campo scientifico invece la maniera più comune di indicare la data è anno.mese.giorno, quindi:


2009.10.29

 

Facciamo finta di essere tutti scienziati oggi e di usare comunemente questo metodo

CCalendarioome formiamo la data? Il primo numero è l'anno, che per il calendario gregoriano è un numero infinito. Il secondo è il mese, che va da 1 a 12. Il terzo è il giorno, che va da 1 a 28, a 29, a30 o a 31 a seconda del mese in cui ci troviamo.
Come cambia la data? Con il metodo del riporto. Il primo numero a destra cambia giorno per giorno. Arrivato al suo limite massimo torna al minimo e fa scattare di un'unità quello alla sua sinistra. Quindi, trascorso il giorno  31 ottobre, il giorno successivo sarà il giorno 1, ed il mese non sarà più 10 ma 11, ossia novembre. Avremo quindi 2009.11.01.
Quando anche il numero che indica i mesi sarà al suo limite massimo, ossia 12, assieme al numero dei giorni, cosa che accade il 31 dicembre di ogni anno, sarà il numero che indica l'anno a scattare di un'unità, mentre il numero del mese e del giorno torneranno al rispettivo minimo, ossia 1.Passeremo quindi da 2009.12.31 a 2010.01.01. Niente di più semplice giusto?
E se fosse il 1999.12.31 cosa accadrebbe? Nulla, è già successo, siamo passati a 2000.01.01.

Veniamo dunque ai Maya.
Maya 2012Per indicare la data loro utilizzavano una forma composta da 5 numeri, dove, come nel caso degli scienziati con il calendario gregoriano, il primo numero a destra era quello che cambiava giornalmente, mentre il primo a sinistra cambiava ogni volta che, come nel nostro caso, tutti gli altri numeri raggiungevano il loro limite massimo e dovevano dunque ripartire dal minimo.
Veniamo agli esempi pratici per capirci meglio.
L'anno zero del calendario gregoriano è la nascita di Cristo. Il primo giorno è quindi 0001.01.01.
Per i Maya l'anno zero coincideva con quello che credevano fosse il giorno in cui è nato il pianeta Venere. L'omino incaricato di quel compito, che magari si era svegliato dopo essere stato mandato in bianco sia dalla moglie che dall'amante,  ed aveva subito il rifiuto della sex simbol dell'epoca a posare nuda per il suo caledario, facendo i suoi bravi calcoli scelse un giorno di migliaia di anni prima, il primo giorno, e lo indicò così:


13.00.00.00.00



Partendo da sinistra, il primo numero (quello che per noi sarebbe quello degli anni) può andare da 1 a 13. Il secondo ed il terzo da 0 a 19. Il quarto da 0 a 17. Il quinto da 0 a 19.
Quando il quinto numero arriva a 19, il quarto  scatta di un'unità ed il quinto è torna ad 1 e così via.
Ad esempio oggi, 29 ottobre 2009, per i Maya sarebbe 12.19.16.14.09. Domani sarà 12.19.16.14.10
Su questo sito potete calcolare tutte le date che volete se la cosa può piacervi, magari vi da dei bei numeri da giocare al super enalotto. Ma ricordate di inserire la data nell'ordine anno.mese.giorno, e soprattutto ricordatevi degli amici se vincete.
Tornando a noi, naturalmente come avrete capito il 20 dicembre (o il 22 a seconda dei calcoli) del 2012 sarebbe per il calendario Maya l'ultimo giorno di un ciclo, il quarto per l'esattezza, iniziato all'incirca l'11 agosto del 3114 a.C., quindi il 12.19.19.17.19.
Cosa succederà il giorno dopo? Sarà il 13.00.00.00.00! Seguite la regola ed il gioco è fatto, cosa volete che succeda? E' semplice no? E' un po' come per noi il passaggio da un millennio all'altro. Semplice misurazione umana del tempo, della quale nessun evento astronomico, fisico o sismico tiene conto.
La verità è che grazie a pazzi visionari e gente senza scrupoli che vede in questa cosa (come in tante altre) un'opportunità per fare profitto, si è creata una specie di psicosi, che fa leva sulla paura, umana e condivisibile naturalmente, della morte e della fine dei tempi.

La rete è piena zeppa di siti che trattano questo tema, la maggior parte dei quali da per certa la fine del mondo. Scrivendo 2012 su google vengono trovati la bellezza di 189.000.000 di risultati. Le librerie di ogni parte del pianeta sono piene di volumi che ne parlano, c'è un nuovo film sulla fine del mondo ogni mese, e intanto qualcuno sta facendo soldi a palate alle nostre spalle.

Tutto questo perché un tizio ha fatto partire un calendario dal giorno in cui secondo lui è nato il pianeta Venere?????
Ma per favore...


Ricordo, dai residuati bellici dei miei studi, che alla vigilia dell'anno mille i poveracci che abitavano l'Europa dilapidarono i loro averi donandoli alle varie chiese, per aver salva l'anima in previsione della fine del mondo. Quando tutto passò i preti erano ricchi ed in molti morirono di fame.
Se qualcuno crede che finisca il mondo mi contatti in privato, sarò felice di dargli il mio codice IBAN, tanto a cosa servirebbero più i soldi?
Non sarò un prete, ma l'abito non fa il monaco, giusto? 

Gli unici veri artefici della fine del mondo possiamo essere noi,
e nessun altro.

 

Save the planet

 

P.s. se la cosa può interessare, preparando questi post il mio pc s'è spento due volte da se.
Chiederò a Giacobbo (quello di Voyager per intenderci) di interpretare questo segno, intanto che risponde io mi cerco un antivirus migliore. Consigli?

 

 
 
 

Sindrome da apocalisse

Apocalisse

Fin'ora nella mia vita, che secondo alcuni avrebbe un futuro breve non essendo destinato a raggiungere neanche il fatidico traguardo degli anni di Cristo (pemettetemi di fare gli scongiuri del caso), ho sentito spesso parlare di fine del mondo, apocalisse ed eventi catastrofici di ogni genere, con una strana concentrazione negli ultimi anni.

Dunque, così a memoria ricordo:

  • 6 giugno 1996
    Facile, compone il numero dell'anticristo no?
    Ecchecaspita ragazzi un po' di fantasia. 
  • 27 Marzo 1997
    In questa data era previsto il diluvio universale, causato dal passaggio della splendida cometa Hale-Bopp, che secondo alcuni era passata l'ultima volta proprio quando Noè si apprestava a varare la sua Arca.
  • 1 gennaio 2000
    Fine del mondo tecnologica, il millenium bug avrebbe potuto mandare i tilt tutti i sistemi elettronici terrestri. In quel caso il faticoso lavoro dei cervelloni di mezzo mondo permise alle loro creazioni di fare il fatidico salto di data.
  • 6 giugno 2006
    Sempre per il ripresentarsi del nefasto numero, questa volta con maggior forza, per essere il primo del nuovo millennio.
    Come avrete compreso questo abbinamento di numeri legato alla data è ciclico, e ci assicura un'apocalisse ogni 10 anni.. che culo!
  • 10 settembre 2008
    Guardacaso con tanto di romanzo uscito qualche mese prima (Black Hole di Angelo Paratico), la fine del mondo doveva essere causata dall'entrata in funzione al CERN di Ginevra dell'HLC (Large Hadron Collider), uno strumento costato 6 miliardi di dollari (sta qui la vera fine del mondo) che avrebbe dovuto ricreare il Big Bang che ha dato origine all'universo.
    I timori nascevano dalla paventata possibilità che si creasse, come effetto collaterale dell'esperimento, un buco nero che ci avrebbe inghiottiti tutti.
    Questa volta in soccorso dei soliti catastrofisti, venditori di libri e giornali, c'era niente meno che Nostradamus, che in una sua ambigua quartina così profetizza:

    Fuggite, fuggite da Ginevra tutti,

    Saturno si cambiera' d'oro in ferro,

    Il contrario RAYPOZ sterminera' tutti,

    Prima dell'accaduto il cielo fara' segni.


    Naturalmente anche Nostradamus ha fallito, non fosse altro perché le nefaste previsioni del luminare francese sono così vaghe che possono essere chiare solo dopo che l'evento è accaduto,o al massimo pochissimo tempo prima. Le poche con data certa sono sempre state disattese.

Per la cronaca, tornando ai buchi neri,  alcuni giorni fa è stato dato l'annuncio che, nel più totale disinteresse, due scienziati cinesi hanno ricreato in laboratorio uno strumento in grado di assorbire senza alcuna via d'uscita la luce, qualcosa di molto simile ad un buco nero... ah, se ci avessi fatto un romanzo. Ho perso una buona occasione per far soldi!

ImpattoMa il bello deve ancora venire, perché la prossima apocalisse è fissata per  l'attesissima ed ormai celeberrima data del 21 dicembre 2012, o del 23 per alcuni altri.
Non si sa bene cosa dovrebbe accadere. I più profettizzano, o sarebbe meglio dire sentenziano, una fermata della rotazione della Terra sul proprio asse che dovrebbe durare 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici. Questa fermata dovrebbe dare luogo a eventi climatici e sismici anomali di grandi proporzioni che causerebbero gravi perdite di vite umane.
Ma c'è anche chi prevede impatti con asteroidi, conflitti nucleari, guerre chimiche e batteriologiche, epidemie e tempeste solari*.
Insomma, a quanto pare non c'è scampo per noi poveri omuncoli di quest'epoca, ma avremmo pur sempre la "fortuna" (cMaya 2012he culo! Ancora una volta...) di assistere alla fine della razza umana, salvo poi non poterlo raccontare a nessuno, nel caso.

Tutto questo fiorire di sentenze e profezie più o meno fantasiose trae origine dalla fine del calendario Maya, quello che gli studiosi hanno chiamato Long Count.
Proprio di questo calendario parlerò nel prossimo post, non con l'intento di screditare o smentire le tesi apocalittiche, non nutro questa aspirazione, ma tra tanti menagrami sparsi per la rete 'na botta di ottimismo ci vuole pure che diamine, o no?

Scherzi a parte, le nostre paure sono terreno fertile per gente senza scrupoli o per semplici opportunisti che vedono in questo, come in altri temi, un'opportunità per fare soldi.
Se qualcuno vuole crederci è libero di farlo, ma che almeno sappia perché, e non creda per sentito dire.
Il mio prossimo post sarà per tutti quelli che vogliono capire, se non l'hanno ancora fatto.


*L'annuncio della possibilità di una tempesta solare per il 2012 è stato fatto dalla Nasa. La pericolosità di questo evento è dovuto al fatto che le onde magnetiche prodotte dalla nostra stella manderebbero in tilt tutti i sistemi elettronici terrestri, con conseguenze che potete immaginare. Ma le tempeste magnetiche sono un evento naturale, che possono ripetersi, con più o meno forza, ogni 11 anni, cioè quando il Sole entra nella cosiddetta "fase attiva". Credete che, come è accaduto per il millenium bug, gli scenziati di tutto il mondo resteranno a guardare?

 

 
 
 

Somebody told me - The Killers

Post n°404 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 

Un po' di carica al lunedì non fa mai male giusto?

E allora.. musica!

 
 
 

Week end "Orionide"

Foto di mizar_s_light

Nel corso della settimana appena trascorsa la Terra ha attraversato una scia di polveri presente nel sistema solare. Sono le polveri lasciate dalla cometa di Halley, forse la più conosciuta delle comete, che è transitata vicino al nostro pianeta l'ultima volta nel 1986 e vi ritransiterà nel 2061.
Ogni volta che ciò accade si ripete l'affascinante fenomeno delle stelle cadenti.
Il più famoso, e visibile, è naturalmente quello della notte
di San Lorenzo, quando sono le Perseidi ad attraversare il firmamento con scie luminose.
Le Orionidi - Immagine da www.Astronomia.comLo sciame meteoritico di questi giorni prende invece il nome di Orionidi, perché le scie luminose, viste da noi, paiono provenire dalla costellazione di Orione.

La particolarità di questo evento sta nel fatto che si ripete durante l'anno, poiché le polveri di Halley le riattraverseremo a maggio, ed in quella occasione le stelle cadenti avranno il nome di Eta Aquaridi.
Purtroppo i forti venti di scirocco di questi giorni, che hanno ricoperto il cielo di nuvole rossastre che parevano dilatare il tramonto, non mi hanno permesso di osservarle come avrei voluto durante il picco massimo, tra il 18 ed il 23 ottobre, ma magari ci riprovo stanotte.

La costellazione di Orione sorge ad est in queste notti attorno alle 23:00, è facilissima da individuare, questo è il post in cui ne parlo. A notte fonda da lei potete partire per osservare una delle porzioni di firmamento più belle, che ci accompagnerà per tutto l'inverno.
Vi sembrerà strano, ma è sempre un'emozione particolare per me rivedere Orione dopo la lunga estate. Quest'anno è stata una gran bella sorpresaò. Alle 4 del mattino di qualche settimana fa me la sono ritrovata di fronte, in tutta la sua magnificenza, appena uscito da casa, con il Toro, Perseo, l'Auriga, i Gemelli e Canis Major con la luminosissima Sirio. Quel mattino, in cui raggiunsi l'aeroporto di Bari quando era ancora buio pesto, ebbi anche la fortuna di veder sorgere Venere. Sicuramente un ricordo che non mi abbandonerà presto.


Fine settimana ormai andato per metà, non mi resta che augurarvi buona domenica, a presto

Mappa del cielo

 
 
 

Lo specchio degli occhi

Post n°402 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 

Un brivido. Il freddo torna a proiettare cieli limpidi su un manto scuro e soffice che attutisce ogni rumore.

Nessun suono. Nessun odore. L'aria è ferma

Non brucia la legna nel forno del panificio poco distante. Forse il vento sta donando la fragranza del pane appena cotto a qualche altro angolo della città. Quel profumo inconfondibile che lega ancora questi tempi moderni ad un passato che sembra lontano, ma in realtà non lo è, se ci sono ancora uomini e donne in vita che possono evocarlo. Due di loro dormono nella stanza alle mie spalle. Hanno chiuso gli occhi chiedendosi che diavolo ci faccia, io, seduto a notte fonda d'avanti a quella macchina infernale che non capiscono e non si sono mai sforzati di capire.
Che Dio li benedica.
Non bruciano i pneumatci nel cementificio, che pur se distante, riesce a spargere una foschia irritante e maleodorante attorno a se per chilometri. Quello si che ricorda quali tempi stiamo vivendo. E non ha un legame con il passato. E non ha un legame con il futuro. E' solo uno stupido, folle, presente irresponsabile del cazzo.

La prima boccata è sempre la migliore. E' appagante.
Forse ho bisogno di un odore, sarà l'assuefazione da nicotina, sarà che irresponsabile lo sono anch'io.
Il fumo grigiastro della sigaretta sfuoca i contorni dei palazzi, dei lampioni e degli alberi, e sale più su ad offuscare le stelle di una notte senza luna, per poi dissolversi.
Vedo, ma quel che vedo è uno sfondo. Le forme si distorcono, i colori si mescolano su una superficie inanimata che riflette vecchie scene, ricordi che sembrano comparire sullo schermo di una tv.
C'è stato un tempo in cui faticavo ad addormentarmi, e quel peso che opprimeva il cuore spingeva fuori pensieri che si spargevano attorno, senza lasciarmi il tempo di tracciarne i contorni su un foglio, perché ce n'erano altri che venivano fuori con un impeto incontrollabile.
C'è stato un tempo in cui la mattina mi svegliavo ma rimanevo nel letto,  e tutto ricominciava come poche ore prima.

Alla fine ci sono riuscito. Sono riuscito ad imprigionare quella parte di me che prima era me. Quella che odiavo profondamente perché mi faceva soffrire. Quella che mi faceva sentire solo in un mondo troppo diverso. Quella che ho chiamato Shasa, quella che ho descritto come se la vedessi dall'esterno. No, non "come se". La vedevo dall'esterno.
Sono riuscito ad adeguarmi al mondo che detestavo. L'ho voluto con tutto me stesso perché ero stanco, stanco di soffrire. Ma ora, così, non vivo neanche più.
E mi manca, Dio se mi manca. I suoi occhi vedono ancora attraverso i miei, le sue orecchie ascoltano ancora attraverso le mie, ma è diventato muto e malfermo. Inerme in una prigione senza muri che ne inchioda il respiro e spegne sul nascere le sue brame di libertà.
Le dita rimangono immobili, che siano sospese su una tastiera o che stringano in pugno una penna, ormai sono appendici sterili di un corpo prigione che non sa dare più voce all'anima.

Si sta spegnendo anche questo riflesso di un tempo senza luogo, generato da uno specchio che diventa cieco ancor prima che mi possa girare verso di lui per cercare tutto ciò che ho perso.
S'è spento, ed al confine tra occhi e bocca lo sguardo si unisce al buio, e si adagia sul suo letto di morte senza il conforto che sia l'ultima volta, perché lo specchio genererà altri riflessi, e la prigione altre morti.

Il tenue bagliore della sigaretta quasi finita mi risveglia, come una timida alba di inverno sull'incubo che era un sogno.
Butto giù l'ultimo sorso, il gusto forte e bruciante dell'amaro mi segna il petto.

Forse non avrei mai dovuto stancarmi di soffrire.

 
 
 

Quale informazione?

Dico sempre, tra me e me (so di essere pazzo ), che se un giorno, in futuro, volessero identificare il nostro tempo alla maniera degli storici, lo chiamerebbero "età della comunicazione".
ComunicazioneGiornali, tv, cartelloni pubblicitari, internet, telefonini e chissà quanti altri veicoli di comunicazione, sono presenze costanti nella nostra vita. Strumenti a nostra disposizione per soddisfare il bisogno di comunicare.

In questo panorama così ampio, che dovrebbe poter dare la possibilità a tutti di esprimersi e di accedere alle informazioni, vengono messe ancora in discussione conquiste che sembravano ormai acquisite.
La Libertà di informazione,  la Libertà di stampa, la Libertà di espressione.
Minate così tanto da far nascere il dubbio, tra la gente comune, che non tutto quello che viene detto o scritto corrisponda a verità, originando di conseguenza il bisogno di fare informazione da se.

InformazioneIn questo contesto si inserisce il fenomeno blog, riferendomi a quelli che come me, a sprazzi, nutrono (a torto o ragione) la velleità di fare qualcosa che si avvicini all'informazione. I blog come manifestazione di un pensiero popolare che è riuscito, col tempo, a produrre un tale rumore da far paura agli occupanti delle grandi poltrone, che a più riprese tentano di "regolamentare" la rete, nascondendo chiari tentativi di limitazione della libertà di espressione.
Detto questo, rimane pur sempre il fatto che l'Informazione (la maiuscola non è casuale), non può e non deve essere affidata all'inattendibilità della gente comune.
I blog possono essere contorno e spazio di discussione, non altro.
Ma tant'è, stiamo andando nella direzione opposta.

Credo, a mio parere, che la ragione di questa distorsione sta nel fatto che chi ha interesse ad incontrare un ampio consenso, ha compreso che l'arma più potente è la comunicazione, e la utilizza a suo uso e consumo. Progressivamente è venuta meno, un po' dappertutto nell'ambito dei media ufficiali, l'indipendenza di chi scrive e la libertà di dire le cose come stanno. Per interesse, per necessità o per convenienza, la maggior parte dei mezzi di informazione non vede più nella descrizione dei fatti la propria mission, ma piuttosto tende, in maniera chiara o subdola, a veicolare i pensieri e le opinioni di quanti leggono, non lasciando che ognuno si faccia la sua opinione, ma piuttosto sostenendo la propria, manipolando la realtà se necessario.
Risulta dunque evidente che, volendo aver chiari i contorni di una qualsiasi vicenda, non è più sufficente leggere un solo giornale o consultare un solo sito. Dovremmo invece confrontare diverse valutazioni, diversi punti di vista per la stessa notizia, facendoci largo tra gossip e notiziuole da bar, che hanno il solo intento di distogliere l'attenzione dai problemi reali.
Per fare questo c'è bisogno di una cosa soltanto: il tempo. Dove prenderlo con i ritmi incalzanti della vita moderna?
Quale peso può avere per la gente l'informazione, rispetto alla precarietà, alle difficoltà economiche di tutti i giorni, alla prospettiva di un futuro tutt'altro che roseo?
Ed ecco che il gioco è fatto, la scelta è disinteressarsi totalmente di quello che accade liquidando il tutto con un "tanto il mondo va così", o ascoltare la tv tra un boccone e l'altro della cena, prendendo per buono tutto quello che ha detto il giornalista di turno, che si chiami Bruno Vespa o Marco Travaglio.

Ma dove sta la verità?
Ce l'ha ancora un valore?

Sullo stesso argomento posto in contemporanea con Semprepazza sul blog Paesaggidell'anima per avere una visione più completa sul tema comunicazione e informazione.

 
 
 

Tziganata

Post n°400 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 

 

 
 
 

Più Nobel per tutti

Post n°399 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 

Da quando ho saputo della sua candidatura ho avviato una lunga e profonda riflessione personale,
ed oggi finalmente ho preso la mia decisione:
mi candido al Nobel per la pace del 2010!

Perché Mizar? Dunque...

Tollero gli schiamazzi notturni dei miei vicini.

Ho fatto rimettere assieme una coppia di amici

Ho cancellato (nel senso che me ne sono dimenticato) diversi debiti che avevano alcuni miei amici con me

Ho chiesto scusa a mia sorella per averle fracassato il motorino nuovo a 16 anni


Perché, non basta?

 

Nobel per la pace

A breve sarete informati sulle prossime iniziative per sostenere la mia candidatura

 
 
 

Le origini

Post n°398 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da mizar_s_light
 
Foto di mizar_s_light

Uno scambio di messaggi con un'amica mi ha fatto tornare indietro al periodo in cui è nato questo blog, quasi due anni fa'.

Circa un anno prima mi ero avvicinato al meetup materano di Grillo, un forum nel quale si discuteva delle vicende della mia città, ma anche di quaMeetupnto ci accadeva attorno, nel resto dell'Italia. La possibilità di confrontarmi e misurarmi con persone molto diverse da quelle che frequentavo abitualmente funse da attrattore verso quella piazza virtuale, perché un "Grillino" non lo sono mai stato. Non che lo consideri un'offesa, ma le etichette non mi garbano.
Dopo un po', dato un volto a nick e avatar, il gruppo divenne affiatato, e nonostante le discussioni sul meetup fossero spesso accese, ritrovarsi seduti al tavolo di un pub era divenuta una piacevolissima abitudine.

Libera (L')Informazione in ItaliaIl momento più importante di quella esperienza venne ad aprile del 2008, quando in occasione del V2-day, in tempi non sospetti, organizzamo un convegno dal titolo "Libera (l')informazione in Italia", invitando alcuni giornalisti tra cui Carlo Vulpio de "Il Corriere della Sera" e Antonio Massari de "La Stampa" (qui ci sono alcune foto). Quell'evento permise ai membri del meetup "Sassi Parlanti" di uscire dalla rete, molto più di quanto non si fosse fatto in occasione delle raccolte firme, e di farsi conoscere definitivamente nel mondo reale. Un trampolino che avrebbe potuto, o dovuto, dare lo slancio verso qualcos'altro. Un associazione, un movimento politico, qualsiasi cosa ci permettesse di rapportarci con il nostro territorio e non più soltanto con i frequentatori di internet. Ma la nostra eterogeneità, le diverse vedute politiche, gli impegni della vita di tutti i giorni, divennero ostacoli insormontabili e gli entusiasmi pian piano si raffreddarono.
Oggi il meetup è lo spettro di se stesso, ma tutto non è andato perduto. E' rimasta una bella amicizia con molti dei membri di quel gruppo, che rivedo sempre con gioia. L'ultima rimpatriata, lo scorso venerdì, ne è stata la prova.

Nel frattempo avevo dato vita a questo postaccio, nel quale progressivamente spostai le forze che convogliavo nel meetup, con malcelata delusione per quello che rimaneva comunque un piccolo fallimento, anche mio. All'inizio avevo creduto di continuare a trattare gli stessi argomenti, di portare qui quanto di buono c'era stato nell'esperienza precedente. Ma gestire un blog non è come interagire in un forum, così col passare del tempo "TraLeStelleDell'Orsa" ha preso una forma tutta sua, specchio quasi fedele del mio modo di essere nella vita reale e dei miei interessi, con un valore aggiunto: le persone.
Non mi è mai piaciuto essere un nick, o meglio, non solo. Reale o virtuale non fa alcuna differenza, sono me stesso con i miei pochi pregi ed i miei tanti difetti, che forse qui è più difficile notare. E sono contento di aver conosciuto tante persone che la pensano come me su questo punto, che con mia grande soddisfazione decidono di perdere un po' del loro tempo per leggere le cazzate che scrivo con frequenza variabile

Il resto, è il presente.

I vostri blog invece come sono nati? E perché avete deciso di creare un blog?

Quand n vol sape' Mizar...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

AREA PERSONALE

 

MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

VIAGGIO VERSO L'ORSA...

...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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