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La strage degli innocenti

Post n°98 pubblicato il 15 Novembre 2009 da lorenzo_na
 

Dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale Berlusconi attenta al sistema Giustizia con un ddl che accorcia la durata dei processi  per salvare se stesso

berlNella sua ultima opera, Petrolio, la più controversa e rimasta incompiuta a causa della sua morte, Pasolini dipinge il degrado morale ed etico, l'alienazione moderna di cui siamo allo stesso tempo vittime e carnefici, ricoprendo il tutto con una grossa e grassa risata, ultimo gesto alto e dissacrante di un intellettuale di fronte alla morte. Io sono qui per ridere di tutto questo, sembra dire. Ma questa volta anche il grande Pasolini non riderebbe affatto. Si indignerebbe schifato.
Quando il Lodo Alfano fu bocciato dalla Corte Costituzionale fummo facili profeti: non bisognava esultare perché a quel punto bisognava aspettarsi di tutto, i processi a carico del Presidente in pectore andavano fermati ad ogni costo. Ed il costo, infatti, ora è altissimo. Berlusconi, dopo la bocciatura della Consulta, è solo, esposto, braccato, ricattato. Se andate a Palazzo Grazioli a Roma non troverete più macchine parcheggiate intorno al perimetro del palazzo. Hanno messo delle fioriere enormi sulle quali è impossibile anche sedersi, ed ai quattro angoli stazionano pattuglie dei Carabinieri.
Ma oramai non dorme nemmeno lì. I servizi segreti ed il fido Gianni Letta gli hanno imposto di dormire a palazzo Chigi, "per la sua sicurezza" gli hanno detto. Ma lui odia dormire a Palazzo Chigi, e anche solo lavorarci. Tutte le volte che sale al Governo fa rifare l'appartamento presidenziale perché non gli piace, non è di suo gusto. Lui fa tutto da casa, è sempre stato quello il suo ufficio, ed è lì che incontra i ministri o porta i suoi ospiti illustri (intrattenendosi con le escort sui letti disposti anche per i capi di stato e di governo, il famosissimo letto di Putin indicato alla D'Addario).
Come ad Arcore dove ritornò furioso dopo la bocciatura del Lodo Alfano, e dove chiamò a raccolta i vertici del partito: "Adesso si fa come dico io. Chi non ci sta è fuori dal Governo". Più o meno così fu il tono della discussione, tant'è che Fini ha detto chiaramente negli ultimi giorni che nel Pdl c'è aria di caserma.
E' l'ultimo atto, quello definitivo e improrogabile, per bloccare i processi pendenti a suo carico, una norma devastante per il diritto nel nostro paese. Casini, che è stato Presidente della Camera in un suo precedente governo, l'ha definita letteralmente "una porcheria". Un disegno di legge (ma sarebbe più opportuno chiamarlo un dfl, disegno fuori legge), pensato e scritto a quattro mani con il suo avvocato di fiducia, nonché deputato, Ghedini.
Un ddl che porta il nome di Gasparri (finiano), Quagliariello (berlusconiano) e Bricolo (leghista), per dare una parvenza di trasversalità al provvedimento, ma in realtà fatto sottoscrivere a forza ai suoi alleati. I tre articoli di cui è composto lasciano cadere anche quell'ultimo velo di ipocrisia con il quale erano soliti presentare le leggi ad personam in passato. Una legge (che non era nel programma di Governo, ma che ci è entrata di prepotenza negli ultimi giorni) che "per garantire processi più rapidi" di fatto li estingue se il primo ed il secondo grado non si chiudono in due anni ciascuno, o la cassazione in uno.
Naturalmente per salvare Berlusconi dai suoi processi (Mills e Mediaset) la norma è valida sin dai processi in corso, palesando così senza alcuna vergogna il reale scopo per il quale è stata scritta. Con la minaccia di elezioni anticipate Berlusconi vuol presentare il ddl con il voto di fiducia sia alla Camera che al Senato, per mettere alla prova gli alleati, ma anche per evitare la discussione in aula.
Andando nel concreto della norma, essa prevede l'abbattimento dei tempi di prescrizione per tutti quei reati che hanno pene inferiori ai 10 anni. In pratica, escludendo quelli per mafia, terrorismo e omicidi, tutti i reati comuni: abuso d'ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d'ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d'autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino.
Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere che sono state previste alcune eccezioni (riguardo al sequestro di persona ad esempio), ma, per dare il senso della ricaduta reale che questo ddl avrà sulla giustizia solo in Campania, possiamo dire che avrà effetti diretti sul processo a carico del governatore Bassolino per lo smaltimento dei rifiuti, sul procedimento a carico dei coniugi Mastella per abuso d'ufficio e quello a una serie di importanti imprenditori per gli appalti truccati all'Asl Napoli 1. Un colpo di spugna, insomma, del quale si avvantaggeranno tantissimi imputati eccellenti, soprattutto colletti bianchi.
Ma quello che preoccupa maggiormente è che, alla luce di queste nuove norme, ciò che fino ad ora era un cattivo costume degli avvocati in fase di dibattimento in futuro diventerà la prassi: ci riferiamo all'ostruzionismo durante il processo con l'unico scopo di arrivare ai termini della prescrizione. Con una legge che accorcia ulteriormente la durata massima del primo e secondo grado a due anni sarà facilissimo arrivare alla prescrizione ed in pratica nessuno avvocato abbozzerà più una strategia di difesa apportando prove a proprio favore, ma cercherà solamente di prolungare il processo con ogni mezzo fino ad arrivare alla scadenza dei due anni.
Quanti colpevoli non saranno mai condannati, quanti innocenti non avranno mai giustizia? Una vera riforma della giustizia che abbia come scopo processi più brevi (come ci chiede l'Europa) investirebbe nella giustizia, assumendo nuovo personale, ottimizzando le risorse e i mezzi. Una riforma che gli addetti ai lavori chiedono da anni.
A conti fatti era meglio il lodo Alfano, perché congelava i processi alle alte cariche dello Stato, ma senza toccare gli altri. Infatti a questa logica si è piegato Casini, il quale piuttosto che vedere approvata questa legge si è detto disposto a firmare un lodo Alfano bis, corretto seguendo le disposizioni della Corte Costituzionale.
Ma oramai è una strada impraticabile, perché Berlusconi ha fretta di archiviare i propri processi prima che ripartano e mettere mano ad una legge costituzionale porterebbe via troppo tempo. Piuttosto si sta discutendo nella maggioranza di reintrodurre l'immunità parlamentare, cioè un contentino per tutti i deputati costretti a votare questa legge vergognosa.
Come a dire, voi garantite l'impunità a me adesso ed io la garantirò a voi... parola d'onore. Ed infatti abbiamo a che fare con uomini d'onore, come il ministro di Giustizia Angelino Alfano che oggi ha dichiarato: "Se facendo una cosa per il bene degli italiani ne avrà un impatto anche il presidente Berlusconi, non sarà questo motivo a fermarci".
Troppo giusto, ministro, come la strage degli innocenti ordinata da Erode per uccidere Gesù Cristo: ammazzare tutti per ammazzarne uno.

pubblicato su
http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/politica_interna/la_strage_degli_innocenti/la_strage_degli_innocenti.asp

 
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