La madre di Giuda

Santa eccezione: si stringe la cinta.. il cingolo no


Il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas:“Ripristinati i fondi per le scuole cattoliche. Possono stare tranquilli e dormire su quattro cuscini”
I tempi sono cupi, la crisi inizia ad insinuarsi nella vita di ognuno. Piccole rinunce o grandi sacrifici la recessione è ovunque.. o quasi.Nella politica dei tagli attuata dal Governo (più o meno plausibili) ogni voce di bilancio ha registrato un ridimensionamento. La spesa pubblica è troppo alta e i tempi sono quelli che sono, ma comunque risultano clamorosi i tagli per circa 8 miliardi di euro alla scuola pubblica. Giustificate la preoccupazione e le proteste degli insegnanti e studenti, ma l’esecutivo ha mostrato il pugno duro andando fino in fondo nonostante i cortei e le occupazioni. Le scuole cattoliche invece non hanno avuto bisogno di scendere in piazza o manifestare,  è bastato un articolo dell’Avvenire che accusava il Governo di tagli per 130 milioni di euro alle scuole paritarie per far ritirare la proposta all’istante! Mai come questa volta la sollevazione è stata bipartisan: parlamentari di destra e di sinistra insieme a tessere le lodi delle scuole cattoliche in Italia con Tremonti a fare la figura dell’ingrato. La Cei era stata chiara e inflessibile:” Qui si vuole la scuola statale e la scuola commerciale, lo stato e il mercato, ma non il privato sociale che rappresentiamo noi e che fa la scuola non per interesse privato, ma per interessi pubblici" (monsignor Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale della Conferenza episcopale italiana). Anche Papa Benedetto XVI ha avuto una parola per questa questione:” Gli aiuti per l'educazione religiosa dei figli sono un diritto inalienabile". Ma perché lo Stato italiano deve sovvenzionare le scuole cattoliche? Perché i cittadini italiani devono pagare questi 130 milioni di euro? La Repubblica italiana è o no laica e indipendente dallo Stato Pontificio? Non basta l’ora di religione istituita per legge nel programma ministeriale per istruire le pecorelle di domani? Perché per i tagli alla scuola pubblica di 8 miliardi di euro si usa il pugno duro e per i 130 milioni in meno delle scuole paritarie italiane si fa una eccezione? Ma soprattutto, perché in questo paese (unico in Europa) si mortifica la ricerca e i dottorandi e si continua a baciare il cordone ai reverendi? Se il Padreterno ci desse una mano ad uscire dalla crisi saremmo ben felici di farlo, ma crediamo che il nostro futuro passi dalle università e dai cervelli che sempre più spesso si trovano a dover emigrare all’estero piuttosto che dalle sacrestie. Finché l’Italia sarà inginocchiata agli scranni del Vaticano non alzerà mai la schiena… Ite, missa est!pubblicato suhttp://www.tuttiinpiazza.it/articolo_det.asp?idarticolo=2341