La madre di Giuda

Grido d'allarme del sindacato di Polizia " E' in pericolo la sicurezza dei cittadini"


Nella manovra finanziaria del Governo ennesimi tagli alle forze dell'ordine che lanciano l'allarme. Razionalizzare i costi non deve significare impoverire le risorse, è in gioco la sicurezza dei cittadini.Se la stampa fosse davvero libera, se le redazioni dei tg nazionali fossero davvero indipendenti, bisognerebbe fare una piccola rubrica giornaliera di un quarto d'ora massimo in prime time "Le promesse e i fatti".Ricordate 'Una storia italiana', il libretto illustrato che Berlusconi ci spedì a casa tre elezioni fa? A rileggerlo oggi non si sa se ridere o se piangere: ponti, strade, porti e faraonici tunnel verso l'Europa, uno Stato leggero, iper tecnologico, digitale, ma su tutto "il Piano per il Sud". A guardarla dopo dieci anni l'Italia mette tristezza. Viene siglato un accordo a Pomigliano che deprime i diritti sul lavoro sanciti dalla Costituzione, un accordo che ignora il contratto nazionale e viene salutato dal Governo come un esempio da seguire per il futuro " Da oggi l'Italia è un paese più moderno" dice il Ministro del Lavoro Sacconi. E' un ricatto quello di Pomigliano, non un accordo ed oggi è toccato ai lavoratori della Fiat, domani toccherà agli altri. Questo era il piano per il Sud che aveva in mente il Presidente del Consiglio nel suo coloratissimo libricino? Non parlateci di lotta di classe, non è la solita minestra riscaldata degli operai contro i padroni. Qui in gioco non c'è il profitto di pochi a danno della povera gente, qui è in gioco la democrazia e la libertà. La crisi internazionale ha dato un pretesto al Governo per intervenire in tutti i campi dalla scuola, alla giustizia, alla sanità, all'informazione, alla cultura con tagli indiscriminati ma mai casuali. Per capire davvero cosa si sta cercando di fare dell'Italia non bisogna leggere 'Una storia italiana1', ma il 'Piano di Rinascita Democratico' della P2 di cui, è bene ricordarlo, Berlusconi aveva la tessera numero 1816. Il controllo delle forze dell'ordine era uno dei punti del Piano pensato dal reverendo Licio Gelli. A sentire i comizi e le altre fesserie dette in campagna elettorale, la Sicurezza è uno dei punti fermi di questo Governo. Ebbene, la Segreteria Regionale della Campania del sindacato di polizia COISP ha diramato oggi alla stampa una nota per rispondere a quanto sta emergendo dalla manovra finanziaria in atto. La nota non ha bisogni di commenti o approfondimenti."Alla luce dei recenti sviluppi, riguardo la manovra e i tagli al settore della Polizia di Stato, una cosa appare evidente: violenta, sanguinaria, furiosa e cieca si è abbattuta su di noi l’ennesima pugnalata alla schiena. Uomini e donne della Polizia di Stato, padri e madri di famiglia, giovani e meno giovani dovranno ancora una volta fare i conti con una realtà che penalizza fortemente la nostra categoria. I tagli al Comparto Sicurezza e l’omologazione dello stesso al generico Pubblico Impiego avranno effetti devastanti. A prescindere dal lato economico personale degli operatori che dovranno ancora una volta (più di chiunque) far fronte e sopportare sulle spalle gran parte di questa crisi economica, ciò che questo sindacato oggi vuol mettere in evidenza è la scarsa considerazione ed attenzione che questo Governo dedica alla Sicurezza del cittadino." "Ancora altri tagli che rischiano di mettere seriamente in ginocchio un settore già privo di mezzi, divise, equipaggiamenti, carta da scrivere, stampati, pc ed altro - commenta il segretario regionale aggiunto Giuseppe Raimondi  - Un settore che finora si è retto in piedi grazie al grande senso di abnegazione e di sacrificio dei poliziotti che nonostante tutto hanno lottato per garantire la sicurezza del cittadino. Fare il poliziotto non è un mero lavoro, come il Governo vuol far credere, è una professione, una missione, un compito che va oltre ogni ideologia e ogni carenza di mezzi e questo Governo sembra voler approfittare della nostra passione. Purtroppo per garantire la sicurezza del cittadino non bastano coraggio, voglia, capacità professionali e spirito di sacrificio. Di queste cose i nostri poliziotti ne hanno da vendere. Occorrono mezzi, divise ed equipaggiamenti. Non vogliamo piangerci addosso per straordinari ancora non pagati, stipendi bloccati, nessun riordino delle carriere ed aumenti contrattuali irrisori.  Vogliamo che sia chiaro che questa manovra finanziaria, oltre a danneggiare economicamente il poliziotto,  penalizza anche il cittadino, la sua sicurezza. Nonostante il nostro grande e costante impegno sappiamo che non abbiamo più i mezzi per tutelare i più deboli e pertanto non possiamo più sentirci responsabili di questa situazione né possiamo accollarci sulle spalle l’intera crisi della nazione subendo tagli indiscriminati . Reperire risorse economiche per questa finanziariasarebbe più saggio trovarle altrove e non sulla pelle dei poliziotti e dei cittadini “. Altro che "modello Caserta" tanto sbandierato dal Ministo Maroni.pubblicato suhttp://www.tuttiinpiazza.it/articoli/caserta_e_provincia/grido_d_allarme_del_sindacato_di_polizia___e__in_pericolo_la_sicurezza_dei_cittadini_/grido_d_allarme_del_sindacato_di_polizia___e__in_pericolo_la_sicurezza_dei_cittadini_.asp