La madre di Giuda

Forza Pino, forza Scampia


Ritorna la luce nella palestra Maddaloni di Scampia. Una signora newyorkese ha pagato le bollette arretrate permettendo ai settecento allievi di continuare ad allenarsi. Vergognoso ed ignobile il silenzio della città e delle istituzioni.1500 euro, tanto vale la dignità di tutta Napoli, della sua provincia e della Regione intera. Una volta, di fronte alle difficoltà, di fronte alle ingiustizie, il cuore di questa grande città riempiva i vicoli, le strade. Il sangue di San Gennaro iniettava di vita una intera popolazione, una città intera che credeva ai miracoli. Ed un miracolo è la palestra di judo di Pino Maddaloni a Scampia, una scommessa, un sogno, una realtà ai piedi delle Vele, una speranza per tanti ragazzi strappati al degrado che li circonda. Ma dietro le persiane di questa città quel cuore si è spento, non trova più una parola, non  fa più un gesto. Quando qualche settimana fa l’Enel tolse la corrente alla palestra per delle bollette non pagate, gli oltre settecento allievi hanno continuato ad allenarsi alla luce delle candele. Pino Maddaloni, campione olimpico di judo a Sidney 2000, si è appellato al Comune, alla Provincia, alla Regione per salvare la sua creatura, la sua vittoria più bella. Ma la causa dei Maddaloni a Scampia è troppo giusta, troppo onorevole e nobile perché qualcuno dei nostri politici e amministratori se ne potesse occupare. Ci ha pensato una signora di New York, che quel cuore di Napoli l’ha avuto in dote dai suoi genitori emigrati tanti anni fa da Amalfi, a pagare le bollette e a permettere a quei settecento ragazzi tolti dalla strada di continuare ad allenarsi e a seguire l’esempio di Pino Maddaloni:” Mi viene da sorridere. Un po’ di anni fa quando ero più piccolo e vedevo che i miei idoli napoletani andavano via dalla città, pensavo: ma come? Napoli è così bella, siamo napoletani, perché i napoletani se ne vanno? Oggi li capisco. La vicenda di questa signora mi ha fatto sorridere, ma, pensandoci,  mi vergogno di come reagisce la mia città. Una persona che tira fuori l’orgoglio da così lontano e invece le persone così vicine e che vivono, guardano e sono testimoni di quello che si è creato a Scampia non fanno niente.. ecco mi vergogno, mi vergogno di chi ci governa. Quando facevo l’atleta avevo i miei sponsor e fin al 2008 ho investito io in questa cosa. Oggi quella struttura è una realtà, ci sono settecento ragazzi in quella palestra e l’aiuto del Comune, della Provincia, della Regione deve essere costante (…) Come rappresentante di quei ragazzi, lo scugnizzo che è partito dalle Vele di Scampia ed è diventato esempio per quei ragazzi piuttosto che il piccolo boss della zona che c’ha la moto e le tre macchine, un sorriso e un grazie alla signora Jones. La signora ha fatto un gesto che nessun napoletano ha fatto in questi anni, gli sponsor che avevo prima erano tutti sponsor del nord, è una vergogna. Mi piacerebbe incontrarla, offrirgli un caffè. A Scampia però, perché siamo orgogliosi di dove siamo nati.”  (intervista di Pino Maddaloni rilasciata al Corriere del Mezzogiorno)  pubblicato suhttp://www.tuttiinpiazza.it/articoli/dall_italia/forza_pino_forza_scampia/forza_pino_forza_scampia.asp