IO E TE...NAPOLI

NON CI CREDO...MA NE HO UNO IN TASCA!


Il corno portafortuna è, senza dubbio, il più diffuso amuleto italiano. Le sue origini sono antichissime e risalgono addirittura ai tempi del Neolitico (3500 A.C.), quando gli abitanti delle capanne usavano apporre fuori dall' uscio un corno come auspicio di fertilità. Si dice che il corno per portare fortuna deve essere ROSSO e FATTO A MANO. Già già nel Medioevo ogni talismano rosso aveva doppia efficacia...simboleggiava la vittoria sui nemici. La sagoma di un gobbo ricorda qualcuno che è curvo sotto il peso di qualcosa.
DEFORME La deformità nel presepe assume carattere di curiosità che, come nel ‘700, allieta cinicamente, il divertimento di chi guarda. Lo "scartellatiello", e' un soggetto tipicamente legato alla superstizione. La sua gobba, i suoi cornicelli e ferri di cavallo diffondono la fortuna e scacciano il malaugurio. STORPIO Per quanto la fantasia si diletti nella creazione di questi personaggi, va detto che gli storpi erano frequenti nel passato: errori della natura considerati “segnalati da Dio” per la loro supposta malvagità.NANO Annoverabile tra i grotteschi, è un personaggio che nella scena suscita attenzione e curiosità. Lo si interpreta anche come Gnomo, con riferimento alle saghe popolari che lo vogliono impenetrabile, testardo e diffidente, occasionalmente gentile e generoso. A Napoli è considerato pari al famoso “scartellatiello” (gobbo) portafortuna.GUERCIO Le malattie degli occhi venivano spesso combattute con pratiche religiose (benedizione degli occhi,offerte di occhi votivi) o con l’aspersione degli occhi in fonti o sorgenti sacre. Il guercio che mostra la sua storpiatura è tra i personaggi grotteschi più apprezzati. LEBBROSO A testimoniare le frequenti pestilenze dell’antichità,il lebbroso è un soggetto simbolo dell’uomo che soffre sulla terra povertà e malattia,ma che,richiamando la figura di Lazzaro,verrà poi risarcito nell’Aldilà.