IO E TE...NAPOLI

POMPEI...


Vesuvio, ombroso di verdi pampini, qui un'uva pregiata faceva traboccare i tini: questi monti che Bacco amò più dei colli di Nisa, su questo monte ancora ieri i Satiri hanno sciolto le loro danze.Ecco la dimora di Venere, a lei più gradita di Sparta, questo era il luogo famoso per il nome di Ercole [Ercolano]. Ora tutto giace sommerso in fiamme e in tristo lapillo: né gli Dei vorrebbero aver fatto ciò.
L'antica Pompei è diversa da qualsiasi altra zona archeologica del pianeta: è una gigantesca istantanea scattata dal vesuvio 1900 anni fa a nostro uso e consumo. Quella mattina del 79 a.C.i Pompeani  videro prima un'immensa nuvola di fumo levarsi dal vulcano,poi una pioggia di cenere e lapilli che cominciò,diligentemente, a seppellire la città,strato dopo strato. A quel punto tutto si paralizzò,tutto venne "colto in flagrante". Per rendersene conto,basti pensare che la marea di lapilli raggiunse in men che non si dica i due metri e mezzo di altezza. Una sepoltura,dunque,sistematica e soffice,fatta di pietre pomici grandi come granelli di sabbia. E' come se il Padreterno avesse detto alle forze della natura: "Care Forze della Natura,per favore,incartatemi Pompei,così io,tra 1900 anni,la faccio vedere ai posteri. Mi raccomando,però,non rompete niente!".