Paradise City......

28-O4-2O1O 2O:19

La mia favola, inizia con un'altra favola. Inizia con un'avventura. Tarzan&Jane.

Io e te, chi l'avrebbe mai detto?

L'avresti mai detto, che un giorno ci saremmo ritrovati abbracciati, con la voglia di viverci!?

Io no. E forse, è meglio così. Perchè le cose più belle arrivano quando meno te l'aspetti. No? Ecco, tu sei qualcosa di troppo bello.

Uooo Sweet Child O' Mine <3

Com'è bello il mondo insieme a te :D

Hai ridato colore ad una fotografia in bianco e nero!

TI ADORO, CUCCIOLO MIO ^^

21 giorni di Te&Me.

22.03.2010

Avere nelle scarpe la voglia di andare e negli occhi la voglia di sognare. Take me down to the paradise city.

Mi mancherai. Lo so. Anzi, mi manchi già adesso. Sento già adesso quella scia di vuoto immenso che hai lasciato, dentro il mio corpo. Sei andato via, con la stessa velocità con la quale sei entrato. E se ripenso a com'è stare tra le tua braccia, a come mi sento quando improvvisamente mi stampi baci all'ennesima potenza sulle guance, sento che forse, l'unica cosa da fare... è continuare ad illudersi per un pò. Ma ormai è andata. Non ci sarà più nessun noi. Ho finito la voglia di scrivere pezzi di me. Sono diventata tanto sbadata da lasciare un pezzo del mio primo libro a Berlino. Mi hai stravolto. Questo è quanto.

E non lo sai ma,mi manchi.

15.11.2009

E sento di aver fallito. Sento che qualcuno mi aveva dato un compito: "va, e salvalo!". E io l'ho abbandonato. E mi faccio schifo da sola. E ti chiedo scusa, perchè quando avevi bisogno di me, non c'ero. E ti voglio bene, Non scordarlo mai. E tutte le promesse che ti ho fatto, e che non ho mantenuto. E tutte le lacrime che non ti ho asciugato. E tutte le richieste di aiuto, che non capivo. Tutte le volte che meritavi di più. Tutte le volte che avevi bisogno di un abbraccio e io non te l'ho dato. Tutte le volte che eri lì a dare un senso alla mia vita, quando però non riuscivi a trovarne uno alla tua. Scusa fratellino mio. Scusami.

24.08.2009

"Se potessi fermare il tempo
lo farei per te amica mia
perchè i tuoi momenti più belli
regalassero ai tuoi giorni
una gioia sempre viva.
Se potessi prendere un arcobaleno
Lo farei proprio per te.
E condividerei con te la sua bellezza,
nei giorni in cui tu fossi malinconico.
Se potessi costruire una montagna,
potresti considerarla
di tua piena proprietà;
un posto dove trovare serenità,
un posto dove stare da soli
e condividere i sorrisi
e le lacrime della vita.
Se potessi prendere i tuoi problemi,
li lancerei nel mare
e farei in modo che si sciogliessero
come il sale.
Ma sto trovando che tutte queste cose
sono impossibili per me.
Non posso fermare il tempo,
costruire una montagna,
o prendere un arcobaleno luminoso.
Ma lasciami essere ciò che so essere di più
semplicemente un amico."

Amica mia,

grazie.

Di tutto.

Da sempre.

Sei qualcosa di speciale.

Qualcosa che nessuno può cancellare.

Insieme da sempre, per sempre.

Ti voglio bene, Jè.

"Ci vorrebbe un amico qui per sempre al mio fianco." Antonello Venditti.

Io, ce l'ho.

13.6.2009

"Si sedette accanto a me e mi sfiorò subito la fronte. "Cosa c'è che non va?" "Quanti giorni sono passati dal matrimonio?"sussurrai. "Diciassette", rispose automatico. "Bella, che c'è?" Ricominciai a contare. Alzai un dito per fargli segno di aspettare e bisbigliai i numeri fra me. Mi ero sbagliata. Era trascrorso più tempo di quanto pensassi. Ricominciai. "Bella!", sussurrò impaziente. "Mi stai facendo saltare i nervi". Cercai di deglutire. Non funzionò. Perciò mi porsi verso la valigia e vi frugai fino a trovare la scatolina blu degli assorbenti. La sollevai in silenzio. "No" tentennai ansimando. "No, Edward. Sto cercando di dirti che ho un ritardo di cinque giorni." L'espressione del suo viso non cambiò. Come se non avessi parlato. "Non credo che sia stata un'intossicazione", aggiunsi. Non rispose. Si era strasformato in una statua. "I sogni," mormorai fra me, sovrappensiero. "Il sonno. Il pianto. La fame. Oh. Oh. Oh."Lo sguardo di Edward si fece vitreo, come se non riuscisse più a vedermi. Di riflesso, quasi involontariamente, la mia mano si posò sullo stomaco. "Oh!" strillai di nuovo. Mi rialzai a fatica, sfilandomi dalle mani immobili di Edward. Non mi ero ancora cambiata la coulotte di seta e la camicatta che indossavo al letto. Sollevai il tessuto blu e guardai la mia pancia. "Impossibile", sussurrai. Non avevo alcuna esperienza di gravidanze, figli, annessi e connessi, ma non ero idiota. Avevo visto abbastanza film e trasmissioni televisive per sapere che non funzionava così. Ero in ritardo di solo cinque giorni. Troppo poco perchè il mio corpo si fosse già accprtp che potevo essere incinta. Troppo presto per avere la nauseal mattino o cambiare il ritmo dell'alimentazione e del sonno. E soprattutto, troppo presto per avere un piccolo ma ben visibile rigonfiamento che spuntava dal ventre. Girai su me stessa per esaminarmi da ogni angolazione, come se alla luca giusta potesse scomparire. Tracciai con le dita il profilo della piccola sporgenza, sorpresa di sentirla, sotto la pelle, dura come la roccia. "Impossibile", ribadii, perchè, gonfiore o no, ciclo o non ciclo (e ciclo non ce n'era proprio, malgrado fossi sempre stata precisa come un orologio), era impossibile che fossi incinta. L'unica persona con cui avessi fatto del sesso era un vampiro, maledizione! Un vampiro che era ancora impietrito sul pavimento e non dava segno di riprendersi."

Breaking Dawn. Stephenie Meyer.

(pag 119-120. cap 7 "Inaspettato")