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Un blog creato da shylock_1930 il 03/07/2008

La Nobile Lega

Le Avventure della Nobile Lega

 
 

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 Mannari

Post n°3 pubblicato il 10 Luglio 2008 da shylock_1930
 

Da secolare anatema avvolti

Giacenti al confine tra persona e fiera

sanzionati a fronte di equità e impulso.

Demoniaca progenie di infero incarico

a Caino avversi dalla principia arte.

Progenie del Plenilunio

Abbiate tema o mortali

del convulso latrato della canide stirpe

_________________________________

Dagli Scritti del Conte, Libro VIII - Capitolo XIX,

Le Creature dell'ade - I Guardiani del VI Cancello


 
 
 

LA SFIDA AL MANNARO

Post n°2 pubblicato il 09 Luglio 2008 da shylock_1930

Conte, Mago e Margravio, in compagnia del frate, giunsero a Montecassino.
L'abate, felice del loro arrivo li accolse, offrendo loro le celle monastiche più confortevoli dove riposarsi per il viaggio. Quel pomeriggio stesso, i tre nobili eroi si recarono nella sala dove i monaci tenevano i loro compagni caduti, Margravio non ebbe più dubbi: quel massacro era opera dei lupi mannari.
Prepararono la loro strategia, i tre compagni, istruendo i monaci su quali sarebbero stati i loro compiti. La notte arrivò rapidamente e i mannari attaccarono l'abbazia.

Conte, il membro del gruppo dallo sguardo più vispo, fu il primo ad avvistare i licantropi arrivare, nascosti nel buio della notte, lanciò l'allarme.
I monaci seguirono il piano, accendendo improvvisamente i fuochi preparati durante il giorno che illuminarono a giorno tutta l'abbazia e i suoi dintorni.

I lupi, colti di sorpresa, reagirono disordinatamente, avventandosi sui monaci con tutta la loro violenza. I monaci guerrieri respingevano come potevano l'orrida orda, alcuni caddero, eroicamente.
Mago allora intervenne, puntando il suo bastone e rivolgendo un vento burrascoso contro i mannari che ruzzolarono via dal monte, sparendo nel bosco circostante.
Altri licantropi, non intimoriti dal potere magico e dal fuoco, si avventarono contro la vedetta: Conte.
Scendendo dal tetto della chiesa con un agile balzo, estrasse lo stocco dal bastone, affrontando i mannari uno ad uno, nonostante fosse circondato, e affondando la lama nei loro cuori, uccidendo le malnate belve.

Margravio sembrava scomparso durante la lotta. I suoi compagni, aiutati dai monaci, lo cercarono a lungo, nei boschi circostanti, finchè non lo trovarono alle prese con il più feroce dei licantropi.

Margravio lo fronteggiava, con le vesti stracciate dalla furiosa lotta, pieno di coraggio, impugnando un semplice bastone.
Parlava al licantropo, lo addomesticava con la sua ipnotica favella, finchè il lupo abbassò la testa, sottomesso, e si mutò in uomo, avvicinandosi.
"Conduci me e i miei compagni dal tuo capo, devo parlargli", ordintò Margravio
"Seguitemi", rispose il mannaro, di nuovo mutandosi in lupo cominciò a correre nel bosco, seguito dai tre intrepidi nobiluomini.


I lettori ora non me ne vorranno se interrompo di nuovo la cronaca, non sarà per un lungo periodo, qualche ora, o pochissimi giorni, giusto il tempo per riposare la mente, e riordinare gli appunti. Arduo è seguire la virtù di Saint Germain.


 
 
 

VERSO LA FONDAZIONE

Post n°1 pubblicato il 06 Luglio 2008 da shylock_1930
 

Inizio a scrivere queste cronache con una doverosa premessa.
Quanto qui riportato è quanto è stato riferito a me e a pochi altri eletti come me dall'immortale Conte di Saint Germain nel mezzogiorno di natale dell'anno 2000 nei giardini del Pincio, a Roma. Non narrerò di come io e questi altri pochi fortunati abbiamo avuto l'onore di divenire allievi del Conte immortale, perchè di altra storia si tratta. Quelle che andremo a raccontare su questo supporto, per volere del conte nostro maestro, sono le gesta di una lega, una lega di uomini nobili, per virtù e retaggio, che nel corso dei secoli ha affrontato il male in tutte le sue forme, e che la storia ha, finora, taciuto.

Per rendere giustizia a questi grandi uomini nasce questo blog, ai gentili lettori starà il giudizio su quanto il presente sia stato condizionato dalle gesta della Nobile Lega.

L'idea giunse durante un grande spettacolo di magia tenuto, a Roma, dal più grande illusionista europeo: il Mago. All'immenso evento sopraggiunse tutta la nobiltà romana, in particolare due distinti aristocratici, il Conte (da non confondersi con l'immortale conte di Saint Germain) ed il Margravio.
Lo spettacolo non mancava di incantare tutti gli spettatori, Conte e Margravio compresi che non potevano, dato il loro nobile lignaggio morale, rendersi conto che i poteri ostentati da Mago non erano frutto di mero illusionismo, ma di vera magia.

L'idea allora arrivò spontanea.
Terminata l'esibizione i due nobiluomini raggiunsero Mago nel suo camerino, i tre conversarono a lungo a proposito della magia, del bene, del male e dei massimi sistemi, infine presero la decisione di costituire un club, diverso dalla moltitudine di salotti nobiliari sparsi per l'Europa dell'800, un club volto alla persecuzione del male, con membri personaggi dai segreti poteri.

Mago, illusionista dotato di vera magia e abile alchimista, il cui bastone emanava il potere degli elementi, capace di sprigionare fuoco, vento, acqua o roccia a seconda dell'occorrenza.
Conte, noto dandy frequentatore di salotti aristocratici e borghesi, segretamente un provetto spadaccino, nel cui bastone nascondeva un portentoso stocco, di nome Altachiara, che la leggenda vuole fosse la vera spada di Carlo Magno.
Margravio, abile politico che nascondeva il prodigioso potere di controllare, attraverso suadente voce, le menti deboli, quelle dei malvagi e dei dereliti, che raggiungeva l'apice della sua potenza quando si rivolgeva alle masse.

Era il giugno del 1815, la storia era troppo impegnata dal congresso di Vienna per accorgersi di simili eventi, l'associazione non aveva ancora preso il noe definitivo di Nobile Lega, ma le fondamenta erano gettate.

La fondazione della Nobile Lega era vicina.

Ora i lettori giustamente si chiederanno quale fosse il male contro cui il portentoso trio si prefissava di battersi. La sua curiosità non resterà insoddisfatta.

Un grande branco di lupi mannari era disceso, in quel Giugno, dalla foresta nera germanica verso la Lombardia, nelle terre dove Margravio saggiamente governava, questo lo aveva spinto a contattare l'amico Conte che lo aveva invitato a Roma, pronto ad offrirgli consulenza. Durante l'icontro tra i due si svolse lo spettacolo di Mago dove i nobiluomini fondarono il loro club.

I tre, forti della loro alleanza, allestirono una carrozza che li avrebbe condotti in Lombardia, quando vennero avvicinati da un monaco che denunciò loro la morte misteriosa di alcuni suoi confratelli nell'abbazia di Montecassino. I cadaveri sembravano straziati da belve feroci, e di alcuni frati non si erano trovate che ossa.
Margravio riconobbe subito i segni del passaggio dei licantropi, così i nobili eroi volsero la carrozza al sud, in direzione di Montecassino, dove avrebbero affrontato la loro prima sfida.

Il lettore avrà la pazienza, ora, di aspettare il prossimo capitolo per conoscere gli eventi della prima avventura della Nobile Lega, quella che si svolse quando ancora questo nome non era stato coniato. L'ora è tarda e per un degno discepolo di Saint Germain è giunto il momento di coricarsi.


 
 
 
 

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