E BLOG QUADRI SIA

Habemus Mazinga


« Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero diritto di far tacere quell'unico individuo più di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l'intera umanità. » MillPerché non si può dire che il Papa è un ciarlatano? O meglio, lo si può dire, ma in privato, al bar o comodamente rannicchiati nel proprio bagagliaio, di certo non al Tg1. Eppure stiamo parlando di un novantenne che va in giro in vestaglia a raccontare i pensieri intimi di un’entità invisibile, come vogliamo chiamarlo? Per me è un ciarlatano. Per me. Ripeto: per me. “Per”: preposizione non articolata di relazione a opinioni personali, e “me”: voce del verbo io. Io (sto sempre parlando di me) quando vedo un ciarlatano lo chiamo ciarlatano, ma gli altri sono liberi di chiamarlo come vogliono: santo padre, vicario di Cristo, Mazinga.Eh no, così mi offendi.Ti offendo?Sì.Ma sto parlando del Papa, tu sei il Papa?Offendi la mia fede.È solo la mia opinione.È un’opinione offensiva.E la libertà di espressione? I diritti universali? La menata del non la penso come te ma farò di tutto per?Che c’entra?Come che c’entra? Hai letto John Stuart Mill?Mill è un ciarlatano.Io ho grande stima di Mill, ma non per questo mi offendo se qualcuno gli dà del ciarlatano, anzi vorrei che potesse dirlo in tv tutti i giorni, in prima serata e a reti unificate, in modo da manifestare apertamente a tutto il mondo la propria cretinaggine.Mill dice, e io sono d’accordo con lui, che non voler ascoltare l’opinione altrui, fosse anche la cazzata più grossa del mondo, è dannoso. Non ingiusto, iniquo, immorale o altre parole di cui nessuno conosce il significato benché tutti le usino, ma dannoso. Chissà perché le persone buttano sempre tutto in metafisica: rubare non è immorale, è dannoso per il derubato; non rispettare il padre e la madre è dannoso per il padre e la madre; desiderare la donna d’altri è dannoso per l’uomo d’altri, e così via. Che al Tg1 non si dica mai che il Papa è un ciarlatano è dannoso, e lo è non per chi vorrebbe dirlo e non può, ma per chi non vuole sentirselo dire e ci riesce benissimo. Chi si tappa le orecchie per boicottare un’opinione sgradita, giusta o sbagliata che sia, in realtà boicotta se stesso. Per rendersene conto basta considerare tutti i casi: 1) il Papa è un ciarlatano, 2) il Papa non è un ciarlatano.Il caso 1 è ovvio: se uno è un ciarlatano, è un ciarlatano, e chi va dietro ai ciarlatani avrebbe tutto l’interesse di sapere che sono ciarlatani, fosse anche solo per avere un po’ più di tempo libero la domenica.Caso 2: benché avere un costume bizzarro e pretendere di essere in contatto con un altro mondo siano di solito i segni distintivi della ciarlataneria, supponiamo che in questo caso non sia così e che il Papa sia la proverbiale eccezione che conferma la regola: un uomo vestito da ciarlatano e che dice cose da ciarlatano ma che in realtà non è un ciarlatano. Bene, anche in questo caso non volere sentir dire che il Papa è un ciarlatano è dannoso, perché anche se è una cazzata è solo ascoltando una cazzata del genere che ci si può rendere pienamente conto di cosa significhi avere qui sulla Terra, adesso, a mezz’ora di autobus da Roma Termini, il vicedio in persona, non un ciarlatano qualsiasi.Per essere nel giusto non è sufficiente tifare per l’opinione giusta, bisogna anche sapere cosa significhi. Ecco perché la maggior parte dei cattolici si offende pubblicamente se sente dire che il Papa è un ciarlatano e poi, in privato, si comporta come se lo fosse.