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Il giudizio


Appena passato il confine tra la vita e la morte, Edy si ritrovò di fronte a ciò che subito gli apparve come il Tribunale Supremo. Si accorse di avere ancora consistenza fisica, e la cosa la fece sentire anche più vulnerabile. Immersi nella lattiginosa luce accecante, tre giudici sedevano scrutandola con aria severa. - Come ti presenti? – gli chiese il primo. Edy rabbrividì. - In che senso?…- azzardò.- Cosa sei?- …Cattolica?…Il primo giudice fece un gesto d’insofferenza, che raggelò Edy.- Non ci siamo capiti – intervenne il secondo giudice – in che cosa ti presenti, cosa sei? Cosa sai fare? – scandì – Cantare, ballare, recitare?…Edy rimase allibita.- Ma…è come…un’audizione?…- Preferisci essere giudicata per le tue colpe? – gli chiese il terzo giudice.- NO NO esclamò Edy. Di Battisti-Mogol canterò “Il tempo di morire” – Edy si schiarì la voce e partì – Mo-tocicle-tta-a! Dieci-acca-pì! Tutta cro-ma-ta-aa! E’ tua se dici sì!”…