La Pietraia Alghero

La sconfitta della malaria


 La data dell'irrorazione del DDT veniva impressa sullo stipite della porta di casaLA SCONFITTA DELLA MALARIANel 1950, per la prima volta dopo tempo immemorabile, in Sardegna non venne registrato nessun nuovo caso di malaria. La malattia era stata finalmente debellata dall'intervento dell'Ente Regionale per la lotta Antianofelica (ERLAAS, istituito dal Governo il 12 aprile 1946), finanziato dalla Fondazione Rockfeller. Questo fu certamente un evento di straordinaria importanza per tutta l'Isola. Anche la zona di Cuguttu divenne così più adatta agli insediamenti.Ed ora vorrei inserire un mio ricordo personale.La lotta alle zanzare non interessò soltanto i terreni paludosi ma comportò anche l'irrorazione di insetticida in tutte le abitazioni delle città. L'operazione, della quale si trovano delibere nei documenti dell'archivio storico, aveva anche lo scopo di combattere le mosche. Almeno una volta all'anno arrivavano a casa degli uomini muniti di un irroratore e di un capace contenitore metallico. La popolazione, che era informata degli effetti nocivi della sostanza usata, cercava di rifiutare. Ma l'intervento era obbligatorio e non ci si poteva sottrarre. Gli incaricati entravano, spruzzavano un liquido lattiginoso che emanava un odore molto forte nelle stanze e talvolta, dietro insistenti richieste, risparmiavano la cucina. Prima di andar via stampigliavano sullo stipite del portone d'ingresso la sigla "DDT", seguita dalla data del giorno.Gli interventi si sono protratti per gran parte degli anni cinquanta. Nei campi il DDT veniva irrorato per mezzo di elicotteri e il massiccio intervento produsse anche altri effetti. Più tardi ci si accorse che, oltre alle zanzare, in Sardegna erano state distrutte anche 3 500 specie di insetti che poi ritornarono nell'Isola in vari modi, attraverso importazioni di merci o altro. I tumori aumentarono del 5% ma non si può dire che l'unica causa fu il DDT. Fu questo dunque il prezzo che si dovette pagare per eliminare un male millenario che tanto ha condizionato la vita dei Sardi.Per vedere l'immagine occorre collegarsi con il blogspot:http://la-pietraia.blogspot.com