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La Porta Alchemica a Roma


Nel libro “la montagna sacra”, gli autori ci presentano a pagg.150 un ex-libris ritrovato tra le carte di Bérenger Saunière e da lungo tempo presente al museo di Rennes-le-Chateau.
Questa combinazione di simboli si trovano sulla copertina del libro di Heinrich Madathanus “Aureum Seculum Redivivum”, pubblicato nel 1625. Il vero nome dell’autore è Adrian von Mynsicht (1603-1638), alchimista rosacruciano tedesco.
ma anche sulla misteriosa “porta magica” o “porta alchemica”, Piazza Vittorio Emanuele II, a Roma, Questa porta rettangolare è “sorvegliata” da 2 statue del dio egiziano Bès. Sul frontone della porta sorretta da un architrave e da stipiti sono incisi simboli astrologici e cabalisti probabilmente legati alla Rosa-Croce del XVII secolo. 
La storia racconta che il Marchese Massimiliano Palombara, amico di Cristina di Svezia, riceveva regolarmente nella sua casa, numerosi alchimisti e astrologi. Un giovano alchimista, Giuseppe Francesco Borri, chiede l’autorizzazione di utilizzare il suo laboratorio. Diceva che “l’arte di fabbricare l’oro non è impossibile”. Borri si chiude nel laboratorio un giorno ed una notte intera.Al mattino, il marchese sfonda la porta perché il Borri non rispondeva più. Era scappato da una finestra, lasciando solo un grociolo che sul fondo conteneva un poco d’oro solidificato e qualche pergamene sulle quali erano scritti numerosi simboli incomprensibili.Le pergamene furono studiate ma mai decifrati.Il marchese Palombara decide di fare incidere tutti questi simboli attorno alla porta affinché gli alchimisti dei tempi futuri potessero fare luce sul loro contenuto…“TRIA SUNT MIRABILIA DEUS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS” Tre sono le meraviglie : Dio e Uomo, Madre e Vergine, Trino ed Uno. “HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GUSTASSET JASON”Il drago dell’ovest (delle Esperidi, o meglio della notte) custodisce l’entrata del giardino magico e senza Ercole, Giasone non avrebbe potuto assaporare le delizie della Colchide “QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT ALBAS COLUMBAS, TUNC VOCABERIS SAPIENS” Quando nella tua dimora i corvi neri partoriranno bianche colombe, tu sarai chiamato sapiente. “QUI SCIT COMBURERE AQUA ET LAVARE IGNE FACIT DE TERRA COELUM ET DE COELO TERRAM PRETIOSAM” Chi saprà bruciare con l’acqua e lavare con il fuoco, fa cielo della terra e del cielo in terra preziosa. “AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA” Quando l’azoto ed il fuoco imbiancano Latona, Diana viene senza veste. “DIAMETER SPHERAE THAU CIRCULI CRUX ORBIS NON ORBIS PROSUNT” Il diametro della sfera, il Tau del cerchio, la croce del globo non sono di vantaggio ai ciechi. “SI FECERIS VOLARE TERRAM SUPER CAPUT TUUM EIUS PENNIS AQUAS TORRENTUM CONVERTES IN PETRAM” Se farai volare la terra sopra il tuo capo, con le sue penne le acque dei torrenti convertirai in pietre. “FILIUS NOSTER MORTUUS VIVIT REX AB IGNE REDIT ET CONIUGIO GAUDET OCCULTO” Nostro figlio morto vive; re, dal fuoco ritorna e gode di occulta unione. “CENTRUM IN TRIGONO CENTRI” Il centro “è esiste” nel triangolo del centro. “EST OPUS OCCULTUM VERI SOPHI APERIRE TERRAM UT GERMINET SALUTEM PRO POPULO” E’ opera occulta del vero saggio aprire la terra affinché generi salvezza per il popolo. Sulla soglia si può leggere “SE SEDES NON IS” Se siedi non vai. Ma questa frase può essere letta anche al contrario, cioè da destra verso sinistra. “SE NON SEDES IS” Se non siedi, vai. « RUACH ELOHIM « Spirito (o soffio) di Dio ci sono altri punti fondamentali nella vicenda ma li scriverò più avanti a presto viandanti