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Maestro unico

Post n°91 pubblicato il 22 Gennaio 2009 da ociatt0
 

SI! al Maestro unico


Ma voi non vi fate chiamar "Maestro", perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli". (Matteo 23:8).


L'opinione pubblica italiana in questi ultimi mesi si è divisa in due per una questione davvero importante: l'istruzione dei nostri ragazzi. Alcuni sostengono che la volontà del governo di reintrodurre il maestro unico nella scuola elementare è sconsiderata: ormai -affermano- sono vent'anni che questa figura è stata superata definitivamente, estendendo a tutti i corsi della scuola elementare l'esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel tempo pieno. La pluralità di docenti ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza di una specifica disciplina e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Dall'altro lato abbiamo, invece, coloro che affermano che il ritorno del maestro unico significhi "riguardare al passato per crescere nel futuro". Il maestro unico -affermano coloro che sostengono il governo- torna in aula per ripristinare un'unità pedagogica fondamentale nelle scuole primarie, essenziale affinché l'apprendimento dei più piccoli possa essere unitario e frutto di un progetto studiato, costante e continuativo. È inoltre importante -secondo il governo- che la scuola primaria torni a dare ai bimbi quello che più gli occorre: le basi e il metodo per studiare e non una pioggia di insegnamenti svariati e slegati l'uno dall'altro; è essenziale che la scuola torni a concedere ai piccoli scolari la possibilità di avere una signora maestra o un signor maestro, guida autorevole e al tempo stesso compagno nelle sfide di ogni giorno, che segue ogni fase dell'apprendimento e della crescita della classe da vicino e con costanza, che studia metodi di insegnamento ad hoc per i suoi alunni e li integra nel modo più coerente possibile. Senza voler entrare ulteriormente nel merito, vogliamo prendere spunto da tutto ciò per riflettere con l'aiuto del Signore su un argomento di vitale importanza: Cristo nostro unico Insegnante. La Scrittura afferma che negli ultimi tempi "alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie..." (I Tim. 4:1- 4). Questi maestri "dicon male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono. Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core. Costoro son delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz'acqua, portate qua e là dai venti; alberi d'autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; furiose onde del mare, schiumanti la lor bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine delle tenebre in eterno" (Giuda 10-13). Ecco perchè l'apostolo Giacomo esorta tutti noi a non atteggiarci da maestri "sapendo che ne riceveremo un più severo giudicio" (Giac.3:1). Al tempo di Cristo, degli apostoli e anche nel nostro tempo vi sono persone che amano ergersi da maestri su gli altri. Gesù rivolgendosi agli undici disse: "...Gli scribi e i Farisei seggono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno. Difatti, legano de' pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppure col dito. Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; difatti allargano le lor filatterie ed allungano le frange de' mantelli; ed amano i primi posti ne' conviti e i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze e d'esser chiamati dalla gente: "Maestro!" Ma voi non vi fate chiamar "Maestro", perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli". (Matteo 23:5-8). Al tempo di Gesù non mancavano certamente gli insegnanti, sia quelli secolari che religiosi, eppure l'insegnamento del Cristo toccava particolarmente i cuori degli ascoltatori: infatti, leggiamo nella Scrittura che "la gente stupiva della sua dottrina, perch'egli li ammaestrava come avente autorità e non come gli scribi... E tutti sbigottirono talché si domandavano fra loro: Che cos'è mai questo? È una dottrina nuova! Egli comanda con autorità perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono!". Possiamo affermare per esperienza personale che Egli è un Insegnante di qualità, "da chi andremo noi?" solo Lui ha parole "di vita eterna" (Giov.6:68). Abbiamo imparato ad andare a Lui per qualsiasi bisogno sia esso spirituale, morale che materiale. Egli ha sempre qualcosa di buono da insegnarci. Durante il Suo ministerio terreno con maggiore frequenza Gli è stato rivolto l'appellativo di "Rabbì", ossia Maestro. Egli è, infatti, il Maestro Perfetto, tutti coloro che Lo ascoltano e apprendono le Sue parole giungono alla vera libertà, infatti Egli stesso ebbe ha dire: "...Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi." (Giov.8:31,32). Leggiamo nel testo Sacro che Gesù era profeta potente in opere e in parole dinanzi a Dio e a tutto il popolo (Luca 24:19). Il Suo non era un insegnamento fragile, sterile pieno di imperfezioni, ma era forte e dinamico. Il Suo parlare tendeva ad arricchire i Suoi interlocutori, mirava ad un cambiamento del cuore e della mente. Il Suo insegnamento compungeva le anime che si ravvedevano e per grazia realizzavano il dono della salvezza. Insieme possiamo affermare "Si! al Maestro unico".


                                                                                               Gioacchino Caltagirone  

 

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> Tra mille parole, una si è fatta carne su tracce di me
Ricevuto in data 22/01/09 @ 22:26
Parole che nascono, parole che muoiono: tante parole, dalla vita breve, subito bruciate dentro gl... (continua)
 
Commenti al Post:
CRIUNAMICAXTE
CRIUNAMICAXTE il 22/01/09 alle 12:24 via WEB
accostamento azzardato e fuori luogo... che fa perno piu sull'aderenza lessicale che sulla semantica delle parole.. Noi sappiamo che il Maestro è andrebbe piuttosto discussa la questione del come fare in modo che la pedagogia di Cristo entri non solo nelle nostre scuole ma all'interno di ogni istituzione formativa e lavorativa. Altro per semantica (significato) è colui che accoglie il dono dell'insegnamento che ha come antica funzione quella di trasmettere un sapere da una generazione all'altra, e piu precisamente da una generazione precedente ad una successiva...anche se la questione con l'avvento della tecnologia si sta ribaltando (i nostri figli rispetto ai nuovi saperi, avranno molto piu da insegnare ai loro genitori...cosa in passato in-credibile). Il maestro, nell'accezione che oggi usiamo nei contesti piu svariati risponde a parer mio piu a questo riferimento:(rm 12:6-8)

Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

La parola è lo strumento piu potente per plasmare e anche contaminare l'uomo... ma la mia scoperta piu grande in questi anni è stata quella di comprendere come la parola il linguaggio porti con se tutta una serie di attributi che non sempre chi la pronuncia o la ascolta, è consapevole. La stesso termine va non solo contestualizzato per epoca storica, ma anche visto alla luce della cultura che lo pronuncia... è bizzarro scoprire come per alcuni termini ad esempio non esistano i corrispettivi in altre lingue o come invece lo stesso termine dica ad una cultura molto piu di quello che ne dice ad un altra.. affascinante la riflessione sul linguaggio, affascinante ma per nulla dilettantistica... ne tanto meno semplice.. in questo senso trovo l'accostamento del tutto scontato e fuori luogo.. io stessa mi sono chiesta (per dovere professionale) se realmente fosse conveniente tornare all'unica figura di riferimento... mi sono presa il mio tempo per pensarci, al di la di tutte le raccolte-firme contro i maestri unici... e sono giunta alla conclusione che per la complessità dei saperi oggi in circolazione e per la drammaticità del ruolo educativo che siamo chiamati a svolgere (insegnanti ma anche genitori) non sia piu plausibile addossare tutta la responsabilità educativa ad un solo insegnante.. Altra questione del tutto diversa è quella relativa al Maestro di vita (Cristo Gesù) che ciascuno di noi è chiamato a testimoniare in ogni contesto della nostra vita personale.... chi nell'insegnamento chi nel propria fabbrica, chi nella propria famiglia ecc.. su questo mi soffermerei, nel tentativo di comprendere come si può trasporre la pedagogia evangelica in ciascuno dei nostri contesti di vita... come vedi usare uno stesso termine "MAESTRO" non significa affatto parlare della stessa cosa... è come voler mettere a confronto la Salvezza Cristiana con la salvezza del superstite di un naufraggio... salvezza certo in entrambe i casi ma il senso il significato profondamente diverso, in quanto sopravvivere al disastro non significa essere "salvati".. potrei farti altri mille esempi ma credo o spero che tu abbia gia capito cosa voglio dire... mi pare che questa riflessione abbia voluto cavalcare un pò troppo spudoratamente l'onda delle tensione "pubblicitarie" che sono in voga in questi mesi... e non abbia reso come credo invece fosse intenzione di chi lo ha scritto, una reale riflessione intorno alla nostra responsabilità di portare Cristo, (attraverso la nostra bocca ma soprattutto attraverso le nostre mani) all'interno, soprattutto di quei contesti dove i nostri figli trascorrono la maggior parte della loro infanzia!
 
ilpungolo07
ilpungolo07 il 23/01/09 alle 00:20 via WEB
e vai và!!!!! è mò rispunl à Cristin......... ma primm tj' a legger tutt'kell c'à scritt......cià frà vir e stà bbuon.
 
ociatt0
ociatt0 il 23/01/09 alle 10:05 via WEB
cara cri mi hai costretto a leggere tutto il papiello ed anche il trackback, e partendo dal basso della mia ignoranza, direi che si stia dando troppa importanza alla parola che al concetto del trattato.al maestro unico come titolo convengo con te ch è stato usato da richiamo vista l'attualità dell'argomento, comunque per quel che riguarda la scuola anch'io sono del parere che il maestro unico non sia la soluzione ai problemi dell'istruzione. ma torniamo a Gesù maestro unico tu ai citato un verso di romani dove vengono distribuiti i compiti spirituali, ma ricordati che noi siamo ambasciatori di Cristo ognuno con il suo ruolo assegnatoci dallo S.Santo, ma Gesù fu preciso disse io vi mando il Consolatore egli prenderà del mio e ve lo annunzierà. scusa la povertà di parole, ma se penso che Gesù parlava in parabole, penso che vada bene così. attenti al troppo sapere ci confonde la mente e ci offusca la vista, l'apostolo Paolo poteva scrivere che il suo sapere lo riteneva SPAZZATURA rispetto alla sapienza che aveva ricevuto dal Signore. alla prossima spero di aver risposto ciao cara amica Dio ti benedica
 
 
CRIUNAMICAXTE
CRIUNAMICAXTE il 23/01/09 alle 11:38 via WEB
che il sapere comunemente inteso sia munnezza messo a confronto con la sapienza che solo il Signore può dare è chiaro e lo condivido... ma la nostra intelligenza è uno dei talenti che il Signore ci ha consegnato, e non so quanto sia contento al Suo ritorno di constatare che l'abbiamo sepolta chi piu chi meno sotto terra. La conoscenza che arriva dal Signore è tutto cio che serve alle nostre anime per camminare salde nella fede... ma non si puo prescindere da cio che è frutto della ragione dell'impegno dell' uomo.. perche ricordiamoci che l'uomo è anch'esso stesso (nonostante la sua natura imperfetta) manifestazione di DIo. Io ti consiglio tra le mille cose che potresti fare, di approfondire vedi tu come, il discorso relativo al linguaggio, perchè lo Spirito Santo sebbene portatore di una santa e inequivocabile verità, talvolta si trova a combattere con i nostri limiti le nostre convinzioni fossilizzate, i nostri schemi mentali che non riescono ad andare oltre il qui ed ora. Noi stessi testimoniamo con le nostre vite..di essere il frutto della nostra storia in senso ampio.. non solo di una serie di avvenimenti concatenati, ma piuttosto di una serie di vissuti che abbiamo sperimentato sulla pelle.. questo avviene anche per il linguaggio ed è fondamentale riconoscere questo aspetto dell'evoluzione della parola... perche in caso contrario si corre il rischio di male interpretare il messaggio. e noi abbiamo tra le mani un messaggio di vitale importanza: la parola di DIo: E noi tutto vogliamo tranne che tradire nostro SIgnore ti pare? aderenza al vangelo non è sempre aderenza lessicale, letterale... lo SPirito Santo illumina i nostri cuori nella maniera e nella misura che siamo capaci di capire: lo stesso Gesù in qualche dove mi pare che dicesse di mostrarsi a ciascuno cosi come questo è in grado di riconoscerlo... Costa fatica attrezzarsi di un sapere frutto del talento dato al'uomo (la scienza la tecnica la linguistica, la storia ecc ecc) lo so bene pure io che mi vengono le convulsioni davanti a tutta sta roba che ho da studiare per febbraio...in quando all'Essere ambasciatori di Cristo è esattamente cio che intendevo quando ponevo la questione relativa al come testimoniarLo negli ambienti di vita.
 
   
ilpungolo07
ilpungolo07 il 23/01/09 alle 23:47 via WEB
"questo avviene anche per il linguaggio ed è fondamentale riconoscere questo aspetto dell'evoluzione della parola... perche in caso contrario si corre il rischio di male interpretare il messaggio. e noi abbiamo tra le mani un messaggio di vitale importanza: la parola di DIo: E noi tutto vogliamo tranne che tradire nostro SIgnore ti pare? aderenza al vangelo non è sempre aderenza lessicale, letterale... lo SPirito Santo illumina i nostri cuori nella maniera e nella misura che siamo capaci di capire" Cara Cry, ho riportato una parte del tuo scritto, x ricordarti ke l'evoluzione della " parola" intesa come linguaggio inerente alla Sacra Scrittura, Essa si evolve nel lessico solo e sempre dai testi originali, e non dalle traduzioni delle traduzioni. questo affinchè non si snaturi il messaggio di Dio all'uomo. e questo Dio lo fa ai semplici e non necessariamente ai " dotti". infatti Gesù è stato " capito" dai diseredati del Suo tempo, e non alla casta religiosa. .......... ma qua rischiamo di stare un altra " ora e mezza " al telefono....... e credo non sia il caso. ti abbraccio.
 
kb_7
kb_7 il 25/01/09 alle 23:32 via WEB
Buonasera ociatt0....bel post, lungo ma bello ;)....ho imparato ke il Signore è l'unico vero maestro, l'unico ke ha parole di vita eterna per la mia vita. Potrei cercarne altri, ma nn riuscirei mai a trovarne uno pari a lui...e allora si, mi unisco alla tua affermazione:"Si al Maestro unico!"
 
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