E perchè no?!

Prime prove...


Ieri prima prova del vestito. Questo di seguito è il racconto fatto dalla mia amica Bea, che ha accompagnato me e la Sabri, tratto dal forum dell'Ape!
Era una notte buia e tempestosa... No, non era notte, ma un pomeriggio buio e tempestoso questo si. La pioggia battente sferzava Bologna, ma tre persone quel giorno avevano una missione da compiere e non si sarebbero lasciate scoraggiare dal freddo pungente. Una di queste si trovava già sul luogo, le altre due sarebbero appositamente arrivate da più lontano. La puntualità era una condizione necessaria. Incrociarono i loro sguradi proprio davanti al luogo prestabilito e si riconobbero all'istante emergendo dai loro pesanti cappucci. Il Signore Oscuro aveva chiamato, non si poteva sfuggire al suo volere. Certo però era cosa assai curiosa che la convocazione, invece che nel solito cimitero, fosse stata fissata per un caldo, luminoso ed accogliente negozio di Abiti da Sposa... E allora Lord Voldemort cosa voleva? Assolutamente nulla. Era solo Marisa che chiamava a raccolta per un "supporto morale". Ebbene sì, ieri è stato il D-Day: il giorno dello sbarco a Bologna della Presidente per provare gli Abiti di una stra-nota azienda del settore. Ovviamente tutto è avvolto nel più assoluto mistero e il giuramento - fatto non con il sangue, ma con smalto rigorosamente bianco su un bouquet di candidi mughetti - mi impedisce di svelarvi i particolari, ma forse qualcosa posso dirlo. Una volta salite le scale e abbandonate giacche e ombrelli inzuppati veniamo accolte da Claudia (si potrebbero spendere fiumi di inchiostro, o, nel nostro caso, gran parte della banda a disposizione sul fisico di Claudia che pare uscita dalla redazione del "diabolico e pradesco Runway", ma non mi pare il caso). Dobbiamo aspettare un attimo prima di poter iniziare le prove e sfruttiamo il momento per sfogliare alcuni cataloghi da cui spuntano nomi altisonanti... Il mio primo pensiero è stato "abbiamo il tempo per andare anche a Milano?" Marisa ci annuncia candidamente che per le prove, per evitare l'effetto cucitura, ha optato per un completino da, cito testualmente, "zo..ola". Ma come, Mari, la "zo..olaggine" è per il "prima" - al limite anche mooolto dopo il matrimonio - non certo per il "giorno del Sì" in cui tu dovrai avere un aspetto verginale ammantato da candido splendore! E' ora, ci chiamano. Ci accomodiamo nella nostra "tenda" e Marisa spiega che siamo lì per provare UN modello, anzi IL modello che l'ha fatta innamorare. Claudia con la professionalità che la contraddistingue le fa brevi ma precise domande sulla cerimonia. Sembra un cecchino. Arriva subito al punto e insieme al famoso modello ci porta anche una serie di abiti adatti sia al fisico della Presidente che al tipo di cerimonia che verrà celebrata. Si comincia. Come ho detto non posso parlare, non posso descrive, ma il modello tanto agognato per quanto splendido non si addice ad una cerimonia alla fine di giugno nella bassa padana. Rischiamo che la Presidente ci muoia di caldo prima di arrivare al fatidico giuramento. Passiamo ad altro, a molto altro. Cambiamo tagli, scollature, tessuti. Aggressivo, moderno, classico. Ma io lo sapevo o meglio lo speravo. Il modello più bello, quello che le dona maggiormente è quello che si è provata per terzo. Non importano, per quanto belli, quelli venuti dopo. Il Numero 3, con quel particolare accessorio - adattissimo ad un matrimonio celebrato di sera nella splendida Sala del Tricolore - è il Prescelto. Ci sono foto che lo testimoniano, ma non verranno divulgate. E' ovvio che questa non è per ora ancora una scelta definitiva. Ci saranno altri viaggi, altre prove... tante altre prove. Ma abbiamo una scadenza da rispettare e per ora ci limitiamo ad essere felici del fatto che almeno questa "l'abbiamo già superata". Piccola nota di colore: cosa si può bere alle 17 di una fredda giornata Bolognese quando ci si trova a 4 passi dalla famosa "osteria del sole" di vicolo dei ranocchi? La risposta, per me, era ovvia: un bicchiere di Sangiovese! Ma le persone che mi accompagnano sono perverse, corrotte al punto da preferire una cioccolata calda adducendo scuse prive di fondamento. A loro rivolgo questo monito sempiterno: Cioccolata, un attimo in bocca una vita sui fianchi!