eclissi

Post N° 118


Luci ambrate,sussurrano l’arrivo della sera,e osservo i fiori stringersi,in un lento abbraccio.D’un tratto il pensiero,prende la forma di una musica,a cui da tempo l’orecchio non si prestava,ma che assopita dentro m’è restata,ed ora sento viva,come l’emozione del sogno, di recente svanito.I suoi occhi di granito,rievocano gemme donatedalla volta celeste, che di esse si priva.Scrivo questa preghiera,e l’inquietudine in un attimo è placata,perché già sento i brividi immergersi,nella morte di una tempesta che prima imperversava.Quale bellezza ha sciolto il ghiaccio?Quale bellezza è stata mai più pudica?Sono schiavo dell’unico veleno che non ha siero.