eclissi

il dialogo tra mente e cuore


                                                    
   "Sono svantaggiata"disse lei  sull'orlo del pianto,"rifletti:siamo ad armi pari" rispose lui,sorridendo amaramente...Ma come?  Lei non riusciva a capire,la sua mente correva veloce alla ricerca della risposta che non riusciva a trovare,ma non voleva chiedere oltre,non a lui,a chiunque altro si,ma non a lui!Stranamente ciò che le diceva era sempre sufficiente,e ancor più stranamente si fidava,quasi stesse conversandocon se stessa...Intanto lui faceva scorrere le dita tra i capelli,lento e imperturbabile si accarezzava il mento in attesache lei rivelasse la sua decisione..."pensaci!"le aveva detto e le era parso un ordine che sembrava nascere dalle viscere...Ma a che cosa avrebbe dovuto pensare?E soprattutto con quale delle due menti?Si,perchè ormai non possedeva più nulla che fosse ancora SOLO suo,tutto era diviso con lui,una fusione della quale si era accortaquando ormai era troppo tardi,ma non se ne lamentava,anzi,le piaceva quella perfetta armonnia,quel sapere sempre di non essere sola.Forse per la prima volta nella sua vita,si lasciava cullareda un'altro essere,abbandonata totalmente nelle sue mani,senza chiedere dove l'avrebbe condotta,senza aspettarsi null'altro che quel dondolìoin balìa di un mare calmo o in burrasca,non le importava,purchè fosse lui al timone.Certo un moto di ribellione lo aveva avuto......quel dubbio...no,non aveva voluto ascoltarlo,faceva troppo male!"Non hai capito ancora...allora non mi conosci..."E a quelle parole le si era scatenato l'inferno nell'anima.Non sopportava di averlo deluso,di colpo si era sentita infinitamente piccola,lei che voleva al di sopra di tutto,voleva vederlo appagato,lei che voleva farlo ricredere sulla felicità,dimostrargli che esistee che qualche volta dura più di un battito di ciglia...di colpo era stata travolta dal pensiero di perderlo,non vedere più la sua immagine negli occhi di lui...equel viso,quelle mani,la mente che ne muove le fila...non le riusciva nemmeno di pensare ad una simile rinuncia.Distratto,non aveva fatto caso al pianto di lei,"Non saprei dove altro andare...sei tu la mia casa..."gli aveva detto asciugandosi le guance umide,aveva ripreso a parlare e stranamente ora aveva la mentelucida,le insicurezze,i dubbi di un attimo prima,non ricordava neanche piùdi averli avuti,aveva provato una strana euforia mentre gli aveva elencato tuttele ragioni per le quali sarebbe rimasta,e ad ogni sua dichiarazione,vedeva ricomporsi la sua immagine in quegli occhi di velluto, dolci e inquietanti, che le avevano scavatodentro...quasi non avessero mai fatto altro...Sapeva che ormai le riusciva impossibile persino muovere le manise solo pensava che a lui non facesse piacere..."Diciamo le stesse cose...." Gli aveva sussurrato,aveva urgenza di interrompere quel silenzio che la stava assordando,un silenzio nel quale lo sentiva,forte,forte come solo lui sa essere."Si,lo so....noi siamo uguali" Ecco,era stato più bravo di lei ,poche parole la verità assolutaquella che ti lascia senza fiato,senza risposte,perchè tantonon servono,"Uguali"E si fidava di nuovo,di nuovo si sarebbe fatta condurre con gli occhi chiusi,in qualunque luogolui l'avesse voluta portare."Chiudi gli occhi e senti il mio odore"Lo sentiva,incapace di sentire qualunque altra cosa,"Come un'animale che segue il suo fiuto...""I miei pensieri sono la leva,tu sei il fulcro"essere il suo "centro"questo voleva lei e questo le era appena stato concesso di essere,e lo aveva sentito arrivarein profondità,là dove" non esistono barriere"..."Che cosa siamo io e te?"Avrebbe voluto chiedergli,ma quello non era il tempo delle domande,così,le era uscito quel  "TUA" e  lui aveva capito che le si era consegnata nuda e intera,era di nuovo a casa...."Smetti di cercare,ti prego!....Sono io...sono io..."