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In Francia è facile trovare aziende che lo producono anche in modo intensivo e che vendono agli artigiani. Qui, è un poco più difficile, ma in Italia abbiamo tantissimi materiali utili all'intreccio. Non dimentichiamo che anche certi fili metallici o corde o altri vegetali si prestano all'uso. Naturalmente, rifilati in quattro quarti, molte "essenze", cioè molti tipi di legni, possono essere piegati e servire come il vimine. Nel nostro meridione si usa molto la canna, ma è molto laboriosa e va essicata nel periodo giusto e, poi, riammorbidita in vasche d'acqua. Non basta prendere il legno in natura e lavorarlo. Alcuni rami particolarmente flessibili, tra cui l'olivo, possono essere lavorati subito, ma è materialmente più faticoso e ci vuole abilità manuale. Anche il salice salix viminalis può essere lavorato interamente, con tutta la corteccia, detto per questo motivo "salice nero", ma tende a scivolare tra le mani. Invece, per fare un bel lavoro duraturo, facile a lavorarsi e di bella colorazione chiara, si deve usare il salice, tipo francese, essicato e rivitalizzato con un bagno di 12 ore in acqua fresca. Ciao. Commenti non ne ho letti ancora! |