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Il sole: motore dei venti e pericolo per le radiazioni

Post n°93 pubblicato il 08 Agosto 2008 da gualtiero123
 

Il sole ci interessa sotto due punti di vista: il primo è il sole come motore dei venti locali e delle brezze, che scaldando la terra e l'acqua in periodi di riscaldamento più o meno lunghi crea depressioni e aria, facendo ruotare la terra e quindi la luna crea le maree, e le stagioni naturalmente; il secondo punto di vista è invece quello delle sue radiazioni, che possono danneggiare strumentazioni elettroniche, ma anche scaldare e asciugare, oppure dare effetti ottici sull'acqua.

A mio avviso, sempre più, dovremo diffidare del nostro amico e degli effetti benefici sul nostro organismo. Prenderlo al riparo di un ombrellone di tela, magari con una crema abbronzante, per intensificare il colore e l'emissione di melanina. Da una parte è un consiglio per chi vuole abbronzarsi, ma daltro canto vuole essere un monito per chi crede erroneamente di essere al riparo dalle scottature, con la sola protezione di un ombrellone. Non commenterò il caso di chi si espone, utilizzando creme ad alta protezione: questo atteggiamento è destinato alla insoddisfazione, perchè si scoprirà che la pelle rimane bianca e magari in quel punto dove ci è scappato un filino, o una rughetta che non ha preso la crema, sarà ustionata al secondo grado, con dolori inenarrabili, come tagli di coltello.

Quindi il mio consiglio, che si può sentire spesso anche dagli specialisti, non prendere mai sole diretto, e quindi mai esporsi durante le ore centrali della giornata, che come sappiamo bene noi marinai, portano raggi solari perpendicolari alla spiaggia, ovvero verticali e diretti.

Purtroppo in barca si va anche sotto il sole di mezzogiorno e, allora, l'abbigliamento è importante. Ricordiamoci che la lana protegge anche dal sole e dal caldo. Copiamo dai gesti dei popoli del deserto e dalla forma dei loro vestiti larghi e degli accessori, come il fazzolettone di cotone , lino o lana.

Per chi ha una pelle non preparata e delicata, ma è costretto per le mansioni a stare sopra coperta ed esposto ai raggi diretti del sole, qui sì che serve la crema ad alta protezione con l'accortezza di farsela spalmare da un altro, per un risultato coprente e totale. Il marinaio non si diverte a stare steso al sole, ma purtroppo subisce i raggi per lunghe ore, quindi anche se l'abbronzatura non sarà da copertina, può andare bene allo stesso modo.

Ho parlato di pelle preparata: i più attenti si saranno chiesti..., ma che diavolo vorrà dire l'espressione di avere la pelle preparata? Bene. Innanzi tutto, come sappiamo tutti noi che amiamo il mare, non ci si espone per più di dieci minuti al dì, prolungati ad arrivare alla mezz'ora, nel ciclo di tre quattro giorni. La trasformazione melaninica rende la pelle più resistente all'agressione dei raggi, naturalmente a spese anche della strutura cellulare della pelle che piano piano invecchia in modo evidente di anno in anno.

Invece, la preparazione che rende veramente la pelle più forte, chi vende gli integratori afferma persino che equivale a tre punti della scala di protezione delle creme, è quella fatta con l'alimentazione nei mesi precedenti al viaggio. Naturalmente una salute ottima ci permette sicuramente di evitare le scottature, ma un'alimentazione con gran quantità di vitamine e sali minerali, ed in particolare di quelle contenute nelle carote, carotene, o simili e i frutta, sono ideali per rigenerare la pelle e prepararla ai piccoli o grandi stress del mare.

Spero veramente che questa digressione non vi abbia annoiato, ma ricordiamo che il momento del pericolo non è solamente quando il mare è in collera, ma anche quando tutto tace ed il mare sembra una tavola, e l'equipaggio si addormenta, lasciando inesorabilmente la nave colare a picco. Non era forse questa la metafora marinara delle sirene di Ulisse. Quindi aver dormito male per i dolori delle scottature, non aiuta a vegliare durante i turni di guardia.

Meditate gente. Qui si dicono anche delle banalità, ma non le si dice mai in modo banale: ricordiamoci che siamo marinai, la concretezza ci appartiene, così come la fantasia.

 
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